Approvato un emendamento alla Manovra che prevede una deroga per iscriversi agli ordini professionali anche agli esercenti le professioni sanitarie privi dei titoli abilitanti

Una deroga per iscriversi agli ordini anche da parte degli esercenti le professioni sanitarie senza titoli che abbiano lavorato, nell’arco di 10 anni, almeno per 36 mesi. E’ quanto prevede un emendamento alla Manovra approvato al Senato. Il provvedimento, presentato dal Movimento 5 Stelle, allarga la possibilità di esercitare la professione, tra gli altri, a fisioterapisti, tecnici di laboratorio, logopedisti, ostetriche.

Per chi è in possesso del requisito richiesto sarà sufficiente iscriversi, entro il 31 dicembre 2019, in appositi elenchi speciali ad esaurimento. Le liste saranno istituite presso gli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Il testo specifica che l’iscrizione non si tradurrà in un’equiparazione e “non comporterà un automatico diritto a un diverso inquadramento contrattuale o retributivo, a una progressione verticale o al riconoscimento di mansioni superiori”. Inoltre viene stabilito che “non potranno essere attivati corsi di formazione regionale per il rilascio di titoli”.

L’emendamento ha suscitato critiche e polemiche da parte delle associazioni di categoria.

“E’ a repentaglio la tutela della salute collettiva: nessuno si può improvvisare professionista sanitario senza possederne conoscenze, competenze e capacità comprovate da un idoneo percorso di studi e dal riconoscimento da parte delle istituzioni formative a ciò abilitate. Sarebbe una totale assurdità che andrebbe a costituire un precedente pericoloso”. Così il presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up, Antonio De Palma.

“Non riusciamo a comprendere il senso di questa norma per noi assurda – prosegue – che in qualche modo corre il rischio di regolarizzare forme di abusivismo professionale e che va contestata sia nella sostanza, sia nella forma. Si tratta di un comma scritto male in quanto sembra lasciare intendere che chiunque abbia svolto delle attività professionali senza possederne i requisiti, perciò illegittimamente, ad esempio in regime autonomo e per di più esercitandole in un ambito sanitario (per il quale è richiesta una laurea), potrebbe arrogarsi il diritto di pretendere l’iscrizione a un elenco speciale istituito presso gli ordini dei tecnici sanitari”.

“Quindi è solo in ragione della specifica che fa riferimento agli albi dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, che immaginiamo che mai tale norma – spiega De Palma – possa applicarsi agli infermieri, sebbene leggendola dall’inizio lascerebbe ad intendere un coinvolgimento di tutte le categorie di professionisti sanitari”. “Contestiamo in toto questo passaggio legislativo inserito in manovra finanziaria – conclude il presidente Nursing Up – perché è stato fatto in sordina e senza avere ascoltato chi rappresenta i professionisti. Un colpo di coda messo in atto per favorire una certa platea che evidentemente ha la forza di far muovere un’intera parte politica. Ma ci chiediamo in nome di cosa: in nome della mancanza di competenza professionale tout court e per giunta a discapito della tutela della salute dei cittadini?”.

 

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