Il Ministero della Salute e la Federazione della Stampa, in merito a disinformazione scientifica e fake news, hanno siglato un intesa per combatterle

Disinformazione scientifica e fake news: due spauracchi per la sanità internazionale e italiana. Per questa ragione, il Ministero della Salute e la Federazione della Stampa hanno deciso di siglare un accordo per combatterle.
L’intesa mira a fornire ai giornalisti, attraverso corsi di formazione gratuiti, conoscenze in ambito sanitario provenienti da fonte istituzionale.
Le fonti, autorevoli e indipendenti, daranno così ai cittadini un’informazione corretta e scientificamente validata. In tal modo si potranno contrastare disinformazione scientifica e fake news.

È questo l’obiettivo del Protocollo di intesa siglato ieri dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e dal Segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana Raffaele Lorusso.

L’accordo prevede 11 articoli. Questo, impegna il Ministero a mettere a disposizione, sia in fase di elaborazione del progetto sia di docenza, i propri esperti scientifici e di comunicazione. Inoltre, la Fnsi dovrà inserire gli incontri formativi nei programmi obbligatori dedicati alla formazione dei giornalisti.
“Stiamo cercando di dare una risposta a una problematica antica ma attualissima – ha detto Lorenzin – quella delle fake news che un tempo chiamavano i falsi miti della salute”.
Da una recente ricerca del Censis, infatti, sono emersi dati allarmanti sul rapporto tra i cittadini e internet. La ricerca parlava di 15milioni di persone che in caso di piccoli disturbi cercano informazioni scientifiche sul web. Di questi, ben 8,8 milioni sono vittime di fake news. Non solo.
Si parla anche di 3,5 milioni di genitori che si sono imbattuti in indicazioni mediche sbagliate.

Una situazione che mette a serio rischio la salute degli italiani.

“Questi dati – ha sottolineato Lorenzin – ci dicono che la tendenza all’automedicazione, e quindi il non avere la consapevolezza dell’importanza di rivolgersi ai medici, e la tendenza a rivolgersi ai social come prima fonte di informazione espone alla correttezza delle informazioni”.
Il ministro ha ricordato poi il caso Stamina. In quell’occasione, ha ammesso, “ci siamo resi conto tutti che avevamo bisogno di un ingaggio diverso nel trattare alcuni temi della salute e della ricerca da parte dei media. Con questo protocollo di intesa che firmiamo oggi facciamo quindi un passo in avanti mettendo a disposizioni della Federazione nazionale della stampa italiana tutti gli skill, gli strumenti e gli esperti del ministero della Salute e dell’Istituto superiore della Sanità per contribuire alla formazione professionale dei giornalisti in questo settore”.

“Formare i giornalisti è fondamentale per avere un’opinione pubblica correttamente informata su quelli che sono i temi della medicina e dell’informazione scientifica”, ha aggiunto Lorusso.

L’informazione, per Lorusso, è un antidoto “contro i troppi ciarlatani che puntano a mettere in discussione, se non cancellare, quelle che sono state conquiste e scoperte che hanno rivoluzionato il mondo scientifico e migliorato la vita dei cittadini”.
“Abbiamo quindi conquistato un ulteriore step nell’attività di collaborazione con il ministero della Salute – conclude Lorusso – perché crediamo nel valore dell’informazione e in quello che può dare nel rendere i cittadini correttamente informati”.
L’intesa avrà una durata triennale, ma potrà essere prorogata.
Un Comitato coordinato da un rappresentante del Ministero garantirà la piena operatività delle attività. Inoltre, saranno inviati a partecipare in qualità di esperti anche rappresentanti di altre istituzioni pubbliche.
 
 
 
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