Una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è espressa circa la possibilità di risarcimento per danno da dispositivi medici difettosi

Cosa accade nel caso in cui si voglia richiedere un risarcimento per dispositivi medici difettosi? È possibile ottenere dal produttore il rimborso di tutti i costi sostenuti per la sostituzione?
A queste domande ha risposto, con la sentenza del 5 marzo 2015, la Corte di Giustizia dell’Unione europea, fornendo delle importanti precisazioni in merito.
I giudici hanno, infatti, affermato due importanti principi a tutela dei danneggiati da dispositivi medici difettosi, in particolare quando si tratta di pacemaker e di defibrillatore automatico, ma gli effetti della sentenza sono estensibili a qualunque “dispositivo medico” (protesi mammarie, protesi dell’anca, valvole cardiache, etc.).
Il caso di specie preso in esame dai giudici è quello che riguarda una società statunitense, produttrice di dispositivi medici che vengono poi commercializzati in Germania.

La società si è resa conto, durante alcuni controlli di qualità, che sia i pacemaker che i defibrillatori potevano essere soggetti a malfunzionamenti, con conseguenze estremamente pericolose per la salute dei pazienti.

Per questa ragione, la stessa azienda ha raccomandato ai medici di provvedere alla sostituzione dei dispositivi medici difettosi, fornendoli a titolo gratuito lei stessa.
È in questo frangente che è nata una controversia in Germania, peraltro promossa dalle assicurazioni dei pazienti, che hanno richiesto alla società statunitense un rimborso delle spese relative agli interventi chirurgici effettuati per provvedere alla sostituzione dei dispositivi medici difettosi.
La materia è piuttosto complessa, proprio perché le tematiche giuridiche coinvolte riguardano la corretta interpretazione della direttiva europea in materia di responsabilità per danno da prodotto difettoso (direttiva 85/374, recepita in Italia con d.p.r. n. 224 del 1988, poi trasfuso nel Codice del consumo).
Per tale ragione, il tribunale tedesco ha ritenuto di sottoporre alla Corte di Giustizia alcune questioni pregiudiziali, nello specifico due, al fine di risolvere la controversia sollevata dalle assicurazioni dei pazienti coinvolti.
 
Leggi l’approfondimento su questo argomento dell’Avv. Leonardo Bugiolacchi
 

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