La proposta di legge del capogruppo di Scelta Civica Zingaretti sul contrasto ai disturbi alimentari apre uno scenario alquanto inquietante: quanto sappiamo sui disturbi alimentari?

Per la nostra esperta in medicina e omeopatia, la dott.ssa Francesca Spedini, in realtà, ne sappiamo davvero poco. «Bisognerebbe istruire i genitori su cosa sono i disturbi alimentari».

«Questi disturbi – continua – non si manifestano solo con l’obesità o l’anoressia. Il vero problema dei bambini con questo tipo di problemi sono i genitori».

Insomma, è come se una sorta di corredo genetico alimentare venisse trasmesso dai genitori ai figli. «Il più delle volte, i bambini di genitori obesi sono obesi, così come i bambini di genitori anoressici sono anoressici». Non solo. Nei disturbi alimentari entrano in gioco anche i fattori socio–ambientali e socio–psicologici.

Come spiega la Spedini, «le mamme non hanno più voglia di mettersi a cucinare, anche perché non hanno tempo». Il più delle volte, l’espediente più breve per ovviare al problema è ricorrere ai cibi precotti. «Le mamme utilizzano, per fare prima, i preparati di una certa marca, per dirne una. Preferiscono comprare quella merendina perché ha, magari, lo slogan più accattivante e che ti seduce. I genitori, le mamme in primis, non leggono il contenuto né tantomeno l’apporto calorico dei prodotti». Quindi entra in gioco anche il discorso della superficialità del genitore, un fattore sempre più importante nel determinare le cause dei disturbi alimentari dei bambini. «I genitori non vanno a vedere tutti i grassi e i conservanti che contiene quel tale prodotto. Se sei per strada, ed il bambino inizia a lamentarsi, dove lo porti? Al fast food e risolvi il problema».

Dovremmo quindi ripetercelo come un mantra, secondo la dottoressa: «Noi siamo quello che mangiamo».

Da non sottovalutare in questo discorso l’attività fisica del bambino. «Il bambino che si nutre in maniera non adeguata non può avere molte energie. Il ragazzino che si nutre in maniera sbagliata non ha voglia di correre e di uscire a giocare con gli amici. Si piazza lì, davanti al televisore, e pensa solo a riempire il proprio stomaco».

Quello dei disordini alimentari è un discorso complesso. Il Responsabile Civile cercherà, di volta in volta, di riempire questo vuoto, fatto di cattiva informazione, con nuovo materiale e sentendo il parere degli esperti.
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