Avviata dall’Anaao Assomed una ricerca volta a individuare difficoltà e problemi delle donne medico, alla luce di una nuova demografia del Ssn che vede le donne medico sempre più vicine a superare i colleghi maschi

E’ possibile per una donna medico conciliare i tempi di lavoro con i tempi di vita? Quanto pesa la gestione dei figli, e ancor prima la gravidanza, nel percorso professionale? E ancora, discriminazione e mobbing sono sempre fenomeni di genere? A questi interrogativi cercherà di dare risposta un’indagine avviata dall’Anaao Assomed. L’obiettivo è quello di tracciare un identikit dei problemi e delle difficoltà che le donne medico incontrano per raggiungere l’equilibrio casa-lavoro, i miglioramenti organizzativi da cui il loro lavoro trarrebbe giovamento, anche indirettamente, sul fronte qualitativo. La ricerca mira inoltre a capire se esista ancora una discriminazione legata al genere nella vita quotidiana in corsia.

Alla base della dell’indagine, la constatazione che il futuro della sanità sarà sempre più rosa; il sorpasso delle donne in camice bianco sui colleghi uomini è imminente ed è giunto il momento che anche i tempi e l’organizzazione del lavoro si adeguino a questa nuova demografia del Servizio Sanitario Nazionale.

Nonostante il Jobs Act abbia portato positive novità nelle modalità di utilizzo dei congedi parentali, la cronica carenza di personale e le numerose forme di contratto atipico, prive di tutele per il lavoratore, non necessariamente permettono ai medici di conciliare i tempi lavorativi con i tempi familiari.

Anaao Assomed ha già indagato le criticità legate all’essere donna e medico. Il campo di azione ora si amplia alla ricerca di dati significativi attraverso una nuova Survey rivolta anche alla valutazione del coinvolgimento dei medici uomini perché, spiega l’Associazione, “soprattutto nelle nuove generazioni, non vi è netta distinzione di ruoli all’interno di una famiglia e sempre più frequente è la divisione paritaria dei compiti legati alla genitorialità o alla cura degli anziani”.

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