Dopo aver vinto la causa non ha mai pagato l’avvocato: adesso dovrà pagare 10 euro al mese per 23 anni per liquidare la parcella di 2 mila e 800 euro

Aveva vinto la causa grazie al suo avvocato, ma senza saldare la parcella: adesso dovrà pagare 10 euro al mese per 23 anni.
È la condanna inflitta a un imprenditore senese di 72 anni che, stando alla decisione del tribunale di Siena, dovrà pagare 10 euro al mese per 23 anni. Per la precisione fino al 2038, per liquidare la parcella di 2mila 800 euro mai saldata al proprio avvocato.

La singolare vicenda è avvenuta a Bari ed è iniziata 8 anni fa, dove l’imprenditore lavorava, ed è finita in Toscana, dove l’uomo è tornato a vivere dopo la pensione.

Ma ecco i fatti.
Nell’aprile del 2014 l’imprenditore viene prosciolto dall’accusa di omesso versamento di contributi previdenziali (risalente al 2009). Iniziano a maggio di quell’anno le richieste di pagamento della parcella da parte dell’avvocato barese. Il tutto a suon di raccomandate e numerosi successivi solleciti, che restano senza esito.
Si arriva fino al ricorso per decreto ingiuntivo presentato al giudice di pace di Bari. L’importo da saldare è di 2mila 793,45 euro, divenuto esecutivo a dicembre 2014.
Ma il cliente, imperterrito, non paga. A quel punto, segue un atto di precetto di pagamento e dal marzo del 2015 a occuparsi della vicenda è il Tribunale di Siena.

Ma la vicenda giudiziaria non è finita qui.

Su richiesta dell’avvocato, i giudici toscani emettono questa volta un atto di pignoramento presso l’Inps.
Purtroppo però, dalle verifiche emerge che l’imprenditore percepisce una pensione mensile di complessivi 630 euro: troppo pochi per ottenere l’intero credito vantato dall’avvocato.
A quel punto viene effettuata una trattenuta cautelativa di 25 euro, ridotti a 10 euro al mese – a partire da giugno 2015 – quando il giudice dell’esecuzione del tribunale di Siena si pronuncia sulla vicenda.
Oggi, dopo ingiunzioni di pagamento e pignoramenti, e finanche quando i giudici gli hanno dato ragione, al danno del mancato pagamento e della ventennale rateizzazione dell’onorario si è aggiunta per l’avvocato barese la beffa.
Quella di dover pagare a sua volta un legale che lo rappresentasse in questa causa, oltre alle spese di registrazione dell’ultima sentenza, pari a più di 200 euro.
Da allora sono passati 30 mesi. L’avvocato ha quindi ricevuto a oggi 300 euro dei quasi 2mila 800 che gli spettano, neppure sufficienti a coprire le spese già sostenute per reclamare il proprio diritto a essere pagato per il lavoro effettuato.
Per ottenere il pagamento di tutta la parcella l’avvocato dovrà attendere ben 23 anni.
E chissà che riesca ad ottenerli tutti, considerata l’età avanzata del cliente insolvente.
 
 
 
 
Leggi anche:
LE SPESE LEGALI DELL’AVVOCATO PENALISTA: CENNI SUL D.M. N° 55/04

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