Ormai da tempo ho iniziato a scrivere articoli dai titoli strampalati attraverso i quali cerco di spiegarti in modo semplice e giocoso concetti molto complessi ed apparentemente poco affini alla fisioterapia. Nel mio eclettismo però ho trovato una grande possibilità per i miei “utenti” che patiscono di varie forme patologiche e che non definisco più pazienti proprio per questo curioso effetto chiamato pigmalione.
Se ti chiamo o definisco PAZIENTE in realtà sto operando in modo che tu ti senta malato! Se io professionista penso nella mia mente a te come ad un paziente e non come ad un utente, non ti sto curando… in realtà sto partecipando al tuo peggioramento psicofisico!
Già … allucinante!
Nel 1965 Rosenthal e Jacobson definirono l’effetto pigmalione conducendo uno studio sui bambini di una scuola. Fecero un test di intelligenza a tutti, analizzarono i dati e dissero una bugia agli insegnati. Dissero in soldoni che alcuni bimbi risultavano molto capaci pur non essendo vero. Indussero cioè gli insegnanti a credere che Paolo e Camilla (nomi di fantasia) erano molto più intelligenti di altri pur avendo avuto risultati nella media. Alla fine dell’anno scolastico fecero di nuovo i test e scoprirono che i Paolo ed i Camilla di tutte le classi esaminate avevano avuto risultati oltre la norma rispetto agli altri. I Paolo e Camilla avevano imparato di più degli altri pur partendo dallo stesso livello di conoscenza. Conclusione, gli insegnanti influenzati emotivamente avevano a loro volta influenzato i bimbi che avevano appreso di più!
Quindi se penso e ti dico che sei un paziente, quindi una persona affetta da una patologia e per la quale patisce, altro non faccio che convincerti di questo. Ognuno di noi in effetti spesso attua un meccanismo di autodifesa chiamato “Pensiero Ragionato” attraverso il quale cerca risposte alle proprie domande che assecondano i propri pregiudizi, le proprie credenze. Quindi se mi domando con accezione negativa, “ma guarirò davvero da questo male?” dando per scontato che la risposta sarà negativa, in realtà mi sto convincendo che non guarirò.
Questo molto ci spiega anche l’effetto placebo. Nel 1985 su Lancet (rivista scientifica ai massimi livelli) fu pubblicato uno studio che riguarda proprio l’effetto pigmalione in medicina. Alcuni medici dovevano somministrare determinati farmaci o placebo ai pazienti senza interagire verbalmente con loro. Non dovevano preferire parola oltre alla comunicazione medica stabilita in precedenza… medici tipo robot! I pazienti sapevano che poteva essere somministrato a loro un farmaco o dell’acqua fresca (il placebo) e sapevano anche che il medico non conosceva cosa ci fosse nella siringa. Tutti non sapevano cosa ci fosse veramente quel giorno nella siringa! Quindi ai medici alcune volte venne detto che non era disponibile il farmaco. Dunque i medici sapevano che in quel giorno avevano a disposizione solo placebo, e che quindi l’effetto della terapia, comunque sarebbe stato scarso. Le aspettative dei medici ERANO scarse. I risultati sui pazienti FURONO scarsi anche se il farmaco era in verità disponibile e somministrato! Quindi???
Quindi se come fisioterapista mi convinco che la terapia su di te, mio utente non funziona… probabilmente sto in qualche modo convincendoti che non avrai risultati. In più se ti chiamo pure paziente, sto facendo davvero un macello.
La conclusione di questo articolo è la seguente. Se stai cercano un operatore sanitario che sia un medico, un infermiere o un fisioterapista come me, sceglilo per le capacità professionali dichiarate (gli attestati che ha) e sceglilo anche per l’empatia e la sicurezza che ti trasmette. Scegli chi ti cura per la passione che utilizza nel somministrarti una terapia o spiegarti cos’hai. Scegli anche per istinto. A già dimenticavo la misura dell’effetto terapeutico benefico rispetto al fenomeno pigmalione è del 10%, non molto certo ma c’è!
Non mi rimane che augurarti buona scelta.
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Dr. Paolo Scannavini
Kinesioogo e Fisioterapista
Responsabile fisioterapia MeRiBen
Mysa Trainer
