Intanto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, pensa alla nomina di un responsabile del progetto a livello di relazioni intergovernative per rafforzare la candidatura del capoluogo lombardo

Con il via libera dalle istituzioni inglesi per l’avvio delle procedure della Brexit, l’Europa comincia a pianificare il futuro senza la Gran Bretagna. Il prossimo 29 aprile il Consiglio europeo inizierà ufficialmente le discussioni relative alla fuoriuscita dall’UE del Paese d’oltremanica e quindi, anche dello spostamento della agenzie europee che attualmente hanno sede a Londra, ovvero l’Eba (Autorità bancaria europea) e l’Ema (Agenzia europea per i medicinali).
Il Consiglio si confronterà, in particolare, sulle modalità di trasferimento dei due enti regolatori, tracciando le linee da seguire per capire come sarà gestito il trasloco. Quanto alla decisione sulla destinazione, bisognerà tuttavia attendere ancora alcuni mesi. Con riferimento allo spostamento dell’Ema, il Consiglio europeo ha all’ordine del giorno un’altra decisione fondamentale: dovrà infatti valutare se delegare alla Commissione europea la scelta dei candidati da inserire in una ipotetica rosa ristretta, oppure, proseguire autonomamente con l’esame delle città che hanno espresso l’intenzione di voler ospitare l’Agenzia.
Tra i centri che hanno espresso tale desiderio figura Milano, che, come ha affermato il sindaco Giuseppe Sala ha fatto un buon lavoro in collaborazione con la Regione Lombardia e con il Governo nella preparazione del dossier da presentare a supporto della propria candidatura. Il sindaco è il primo a sottolineare come sia difficile stabilire le possibilità che il capoluogo lombardo diventi la nuova sede dell’Ema, essendo evidente che, al di là degli sforzi messi in campo, la nuova meta dell’Agenzia sarà poi una scelta politica e di equilibri tra i diversi Paesi. Nel frattempo, Sala ha manifestato l’intenzione di parlare con il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in relazione alla possibilità di nominare un responsabile del progetto a livello di relazioni intergovernative. “Tutto ciò che non è nella mani di Comune e Regione – ha evidenziato il primo cittadino – deve essere rinforzato”.

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