Il punto sulle possibilità di portare l’Agenzia europea del farmaco in Italia in un convegno organizzato nel capoluogo lombardo dall’Associazione Guido Carli in collaborazione con la Fondazione Carlo Erba

“Per portare l’Ema a Milano bisogna correre, anche perché gli altri Paesi corrono”. A lanciare l’appello è Diana Bracco, rappresentante unica del sistema produttivo e imprenditoriale nel coordinamento post-Brexit, nel corso di un convegno svoltosi a Milano sull’opportunità di portare in Italia l’Agenzia europea del farmaco.

“Il dossier è pronto”, afferma Bracco, spiegando la necessità di un forte impegno politico da parte del Governo. La concorrenza è spietata; città come Stoccolma, Budapest, Dublino, Vienna, Varsavia e Madrid si erano mosse addirittura mesi prima del referendum sulla Brexit. Ci sono addirittura fattori esterni che premono affinché nonostante l’esito della consultazione popolare britannica la sede dell’Ema resti a Londra.

Le proposte in campo si concretizzeranno tra fine anno e inizio 2017. L’Italia, per Bracco, dovrà far leva, tra gli altri aspetti, sulla vantaggiosità per l’UE di una proposta in linea con gli orientamenti comunitari “per una forte razionalizzazione del quadro complessivo dell’Agenzia Ue”. A Parma, infatti, è localizzata l’Efsa, l’Autorità per la sicurezza alimentare, e la vicinanza con Milano potrebbe facilitare il coordinamento di due settori che ad esempio negli Stati Uniti, in Cina e in India sono coperti da un unico ente regolatorio. “In Italia – sottolinea l’imprenditrice – potrebbe nascere finalmente una ‘Fda europea’, cioè un polo comunitario dedicato alla tutela della sicurezza alimentare, farmaceutica e delle biotecnologie”.

Al convegno milanese era presente anche il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha raccolto l’invito di Bracco a far presto illustrando la strategia e le forze che saranno messe in campo dall’Esecutivo. “Abbiamo chance molto alte di portare l’Ema a Milano, ma dobbiamo giocarcele – ha affermato Lorenzin – La partita vera comincia fra poco e stiamo già lavorando tutti per avanzare la candidatura”.

Il Ministro ha annunciato che la presidenza del Consiglio sta costituendo una task force ad hoc per lavorare alla candidatura del capoluogo lombardo; una squadra che agirà con interventi conoscitivi e a vari livelli per portare avanti la proposta di Milano “come sistema Italia”.
Per Lorenzin il nostro Paese ha tutte la carte in regola farcela. L’Italia, ha sottolineato il Ministro, ha dimostrato molto in questi anni nel campo della salute:”Siamo il terzo Paese Ocse per quanto riguarda i sistemi sanitari nazionali e questo ha un impatto sulla ricerca e sulle ricadute della ricerca a livello traslazionale per i pazienti. Abbiamo costruito modelli innovativi per garantire l’accesso ai farmaci per i nostri pazienti, come nel caso dell’epatite C, e siamo diventati un modello di come un sistema sanitario nazionale regge le sfide dell’innovazione. Viaggiamo con il vento in poppa anche se non è mai abbastanza. E abbiamo messo in campo una serie di correttivi grazie ai quali rispetto al decennio precedente l’industria è tornata al centro dell’agenda del Governo”.

L’obiettivo ora per il Ministro è quello di attrarre ricerca nel Belpaese, che è il secondo hub industriale farmaceutico europeo. Il riferimento, in particolare, è al Human Technopole che sarà un “generatore di conoscenze, di dati e di ricerca clinica”, con un “potenziale gigantesco e molta storia ancora da costruire, con le prospettive della ricerca digitale”.

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