L’endometriosi è una malattia molto diffusa ma ancora poco conosciuta dai medici stessi. Il sintomo principale è il dolore pelvico, spesso associato al ciclo mestruale.

Anche se molte donne lamentano crampi durante il ciclo, quelle con l’endometriosi descrivono il tipico dolore mestruale molto più forte. La complicazione principale dell’endometriosi è la possibile infertilità. Circa un terzo delle donne hanno difficoltà a rimanere incinte. I medici consigliano di non tardare ad avere figli perché la condizione di salute può peggiorare con il tempo.

«E’ una patologia che può avere ripercussioni non solo a livello fisico ma anche psicologico – spiega Jessica Fiorini, vicepresidente dell’Associazione Progetto Endometriosi – oltre al dolore cronico che molte donne con endometriosi sono costrette a sopportare, una delle conseguenze della malattia può essere anche l’infertilità e le problematiche legate ad una mancata gravidanza, sono molteplici e spesso è necessario un supporto psicologico».

«Attualmente abbiamo migliaia di contatti di donne con endometriosi – continua Fiorini – tra i nostri contatti sui social network e il nostro sito internet. Sono circa 30.000 persone che trovano nella nostra associazione un punto di riferimento serio e professionale oltre ad un aiuto concreto, questo grazie a tutte le nostre volontarie che sono sempre disponibili. Quando si soffre di una patologia cronica, nel caso dell’endometriosi anche poco conosciuta, parlare e confrontarsi con chi può capire perché “ci è già passato” è un grande aiuto».

L’endometriosi non è riconosciuta come «malattia sociale» nonostante il grande numero di donne affette e il carattere invalidante, questo significa che le donne non hanno nessun tipo di tutela, nessuna esenzione per farmaci ed esami, nessuna possibilità di richiedere invalidità nei casi più gravi. Fondamentale è l’istituzione del Registro Nazionale per l’endometriosi di cui si parla dal 2006 ma che ancora ad oggi non esiste. E’ importante per “fare la conta” delle pazienti e chiedere che vengano allocate maggiori risorse per una patologia che colpisce moltissime donne, tramite l’approvazione del DRG di percorso che consentirebbe ai centri specializzati di curare le pazienti senza preoccuparsi troppo dei costi.

«In diverse Regioni Italiane sono state create leggi o proposte di legge a tutela delle donne con endometriosi, la più completa – continua Jessica Fiorini – al momento è quella approvata dalla Regione Puglia nel 2014, ad oggi non è purtroppo ancora entrata in vigore ma conteneva alcuni aspetti secondo noi fondamentali».

Non esiste ancora una cura per l’endometriosi così come non se ne conosce la causa, esiste una terapia che consiste nell’assunzione della classica pillola anticoncezionale per “bloccare il ciclo mestruale” e tenere quindi sotto controllo la patologia, ma non si tratta di una cura risolutiva. A seconda della gravità della patologia,  il medico valuta se proporre una terapia medica o se è necessario l’intervento chirurgico. «E’ necessario innanzitutto formare il personale medico al fine di ridurre i tempi di diagnosi – conclude la Fiorini – che ad oggi sono ancora in media dai 7 ai 9 anni».

 

- Annuncio pubblicitario -

2 Commenti

  1. Salve io ho scoperto 9 mesi fa di avere l’endometriosi dopo anni di ricerche e nessuno capiva che cosa avevo e poi una mia collega mi ha parlato del dottor Signorile ginecologo specializzato per l’endometriosi 4 mesi fa mi ha sottoposto a intervento chirurgico in laparoscopia e devo dire che finalmente sono rinata niente più dolori ho detto addio a tutti gli anti dolorifici che prendevo io consiglio l’intervento anche perché non c’è cura con la pillola non si cura anzi è peggio praticamente con la pillola gli dai da mangiare questa malattia si nutre e cresce con l’ovulazione e il ciclo mestruale. Ragazze andate da uno bravo il mio ginecologo non si è mai accorto che avevo endometriosi e il fatto che non riuscire ad avere un figlio era normale mi ha sempre detto che era tutto apposto comunque per sapere se avete l’endometriosi basta fare un esame del sangue la C125 ora vi saluto Ciao a presto

    • Alessandra, siamo omonime 🙂 due considerazioni: il CA125 è un marker aspecifico, per cui non tutte sono reattive pur avendo l’endometriosi, per cui non basta quello nè per la diagnosi nè per il follow up.
      E’ verissimo che l’endometriosi essendo una malattia ormono-dipendente si nutre di estrogeni, ma con la pillola si ha un livello estrogenico minore rispetto ad un ciclo mestruale normale. Inoltre assumendo la pillola in continuo si evita il sanguinamento che, come dovresti sapere, alimenta l’infiammazione pelvica. E sicuramente non si puo’ stare in menopausa farmacologica con gli analoghi del GnRh per più di 6 mesi, perchè si demineralizzano le ossa e si va incontro a possibili problemi di osteoporosi.
      Verissimo che bisogna affidarsi a medici specializzati. Sparsi n quasi tutta Italia abbiamo dei validissimi centri specializzati in endometriosi convenzionati con il SSN, per cui si paga solo il ticket per la visita e l’operazione è GRATUITA, affidatevi a loro.

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui