Caldo, bagni, e vita all’aperto aumentano il rischio di contrarre malattie cutanee e gastrointestinali, nonché punture da insetti e meduse

Durante l’estate il rischio di contrarre infezioni e malattie aumenta a causa di caldo, bagni in mare o in piscina e la vita all’aperto . Se da un lato scompaiono quasi del tutto influenze e virus respiratori, dall’altro si moltiplicano infezioni cutanee, gastroenteriti e intossicazioni alimentari, allergie da punture d’insetto, reazioni da contatto causate da meduse e tracine, colpi di sole e colpi di calore.

Le infezioni cutanee più comuni sono l’impetigine e le micosi cutanee. L’impetigine è un’infezione batterica molto contagiosa che colpisce più comunemente i bambini causando vescicole-bolle che si risolvono nel giro di 4-8 giorni. Nelle forme più lievi e superficiali va trattata con antisettici e l’uso di antibiotici topici. Quando le lesioni sono più estese o profonde o se il bambino è immunodepresso si rende necessario il trattamento antibiotico per via orale.

La micosi cutanea delle dita di piedi e mani è un’infezione fungina piuttosto contagiosa, favorita dal contatto diretto e dalla frequentazione di luoghi pubblici, oltre che dallo scarso rispetto di buone norme igieniche. Le micosi sono caratterizzate da chiazze eritemato-squamose localizzate soprattutto sotto la pianta dei piedi o il palmo delle mani e a livello interdigitale; sono spesso pruriginose e molto fastidiose e vanno trattate con creme a base di sostanze anti-micotiche.

Le forme più frequenti di gastroenterite sono invece quelle di origine infettiva dovute a virus o batteri. L’Escherichia coli, batterio presente in Africa, Asia, America Latina, America Centrale e Medio Oriente può determinare l’insorgere della cosiddetta diarrea del viaggiatore. L’Epatite A è endemica nei Paesi a basso sviluppo socio-economico, si trasmette per via oro-fecale ed si contrae frequentemente da frutti di mare non adeguatamente cotti; l’infezione può essere asintomatica oppure determinare diarrea e nausea, generalmente autolimitantesi, ma i soggetti colpiti eliminano il virus con le feci soprattutto nelle prime 2 settimane, rendendo possibili i contagi ed eventuali piccole epidemie. Poi ci sono le Salmonelle tifoidee e non tifoidee: le prime sono endemiche in alcuni Paesi, soprattutto asiatici e possono presentarsi con sintomi gastrointestinali e febbre; le seconde sono batteri presenti tutto l’anno, il cui veicolo principale di contagio è rappresentato da prodotti di origine animale come uova e pollame.

Altro capitolo è rappresentato dalle allergie da punture di insetto, api e vespidi, che causano reazioni che possono variare da una semplice eruzione pomfoide ad un quadro di shock anafilattico. Anche le punture delle zanzare, devono comunque essere prevenute attraverso adeguate norme igienico-comportamentali quali evitare l’uscita nelle ore del tramonto, utilizzare indumenti che coprano braccia e gambe, proteggersi con zanzariere ed eventuali repellenti da azionare negli ambienti o da applicare sulla pelle. Le zanzare del genere Aedes trasmettono zika, dengue e chikungunya; quelle del genere Anopheles trasportano il Plasmodium, agente eziologico della malaria che provoca febbre, malessere, coinvolgimento progressivo neurologico, respiratorio, metabolico, nefrologico ed ematologico, con conseguenze potenzialmente molto gravi.

Al mare ci si può invece imbattere in punture di meduse o di tracine; le prime provocano dolore bruciante e poi prurito intenso, mentre sulla pelle rimane una zona eritematosa ed edematosa con possibile formazione di una bolla; le seconde, invece causano un dolore intenso che può persistere per alcune ore e la sede dell’inoculazione del veleno si presenta arrossato e gonfio. Dopo una puntura di medusa, è necessario disinfettare con acqua di mare e poi con bicarbonato, medicando la parte interessata con un gel a base di cloruro d’alluminio; nel caso di puntura da tracina, si consiglia di mettere subito il piede sotto la sabbia calda o tamponare con acqua bollente, perché il calore lenisce il dolore provocato dalle tossine velenose.

Infine, tra i malori estivi frequenti figurano i colpi di sole e ai colpi di calore. Il colpo di sole è legato all’esposizione diretta ai raggi solari, comporta un aumento della temperatura corporea oltre i 38 gradi e può associarsi a scottature; il colpo di calore, invece, si manifesta quando la temperatura esterna è molto alta e una persona non riesce efficacemente a disperdere calore. A volte il colpo di calore si sovrappone a quello di sole. Per evitare tanto gli uni quanto gli altri è importante evitare l’esposizione prolungata al sole, soprattutto nelle ore più calde e in assenza di un’adeguata protezione del capo. Tra i sintomi: febbre, cefalea, nausea, irritabilità, confusione mentale, e, nei casi più gravi, perdita di coscienza e collasso.

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