Secondo una nuova sentenza, la Presidenza del Consiglio dovrà pagare più di 24 milioni di euro a 667 ricorrenti per il mancato riconoscimento delle borse di Studio in mancata applicazione delle normative europee

Ancora una vittoria per i medici ex specializzandi: in una nuova sentenza della Corte di Appello di Roma, i giudici danno loro ragione ancora una volta nel contenzioso aperto con lo Stato per il mancato riconoscimento della borsa di studio (prevista da direttive europee) nel corso della loro specializzazione post laurea.

Nella fattispecie, la Presidenza del Consiglio dovrà pagare più di 24 milioni di euro a 667 ricorrenti riunitisi  in una delle azioni collettive portate avanti e promosse da Consulcesi Group.

La cifra, già di per sé molto elevata, potrebbe ulteriormente crescere se saranno anche richiesti gli ulteriori interessi che i medici ex specializzati hanno maturato nel corso del procedimento.

Quella messa in atto dalla Corte d’Appello di Roma, però, non è una decisione che arriva inaspettata dal momento che su questa tematica si è aperto una giurisprudenza ormai consolidata che potrebbe costare davvero molto caro alle casse pubbliche. È per questo che la politica stessa ora, vuole chiudere in fretta la questione, cercando di trovare tra le parti un accordo transattivo: è in questo senso che va vista la calendarizzazione di un Disegno di Legge per unire i Ddl già presentati (3 in tutto) con i quali si prevedere un rimborso forfettario di 13mila euro per ogni anno di specialità, solo per chi avrà presentato ricorso prima della trasformazione in legge.

Per il presidente di Consulcesi Group, però, «Ora il governo si trova davanti ad un bivio: continuare a pagare i medici che continuano a vincere nei tribunali di tutta Italia oppure trovare un accordo con loro, risparmiando, in questa maniera, svariati miliardi di euro, che continuano ad uscire dalle casse della Banca d’Italia e quindi sono soldi pubblici» spiega Massimo Tortorella. «Sono infatti centinaia le cause intentate, in attesa di giudizio o che si sono già concluse con la vittoria dei nostri medici. Lo Stato deve trovare una soluzione perché quest’ultima esemplare sentenza conferma una giurisprudenza totalmente favorevole ai medici e questi ulteriori 24 milioni di euro vanno ad aggiungersi agli oltre 400 milioni già riconosciuti in favore solo dei medici tutelati da Consulcesi. I tempi però stringono, bisogna affrettarsi a fare ricorso: è imminente una nuova azione collettiva con numerosi gli OMCeO, Enti, Associazioni, Sindacati e Società Scientifiche che hanno già convenzionato tutti i loro iscritti».

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