Tra loro anche medici e infermieri, accusati di truffa aggravata e false attestazioni lavorative per essersi allontanati volontariamente dal presidio pubblico per andare a casa, a pranzo o a fare la spesa senza eseguire la prescritta timbratura del cartellino elettronico

I carabinieri di Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia, hanno notificato un provvedimento di conclusione delle indagini a 20 presunti ‘furbetti del cartellino’. Si tratta, nello specifico, di impiegati del locale distretto dell’Azienda Sanitaria Provinciale, originari del luogo o di altri Comuni delle province di Vibo e Catanzaro. Tra loro vi sarebbero medici, infermieri, assistenti e collaboratori a vario titolo. Sono tutti accusati di truffa aggravata continuata e false attestazioni di prestazioni lavorative.

L’inchiesta è partita a dicembre 2017, quando sono state riscontrate una serie di condotte presumibilmente illecite di un medico dell’ASP. Gli inquirenti hanno preso in considerazione il periodo compreso tra gennaio e aprile 2018. Hanno tenuto sotto controllo l’ingresso e lo spiazzo antistante la struttura sanitaria, attraverso l’installazione di telecamere di sorveglianza.

L’attività investigativa ha permesso di acclarare una serie di condotte che hanno integrato i reati contestati.

Gli uomini dell’Arma hanno riscontrato, in più occasioni, l’allontanamento volontario dal presidio pubblico degli indagati. Questi uscivano per pranzare, piuttosto che per recarsi presso supermarket locali. Il tutto avveniva durante l’orario di lavoro e senza eseguire la prescritta timbratura del cartellino elettronico. Così facendo, non interrompendo l’orario di lavoro, facevano risultare comunque svolte, nell’ambito della giornata, le ore lavorative. In certi casi le condotte venivano compiute anche durante le ore di straordinario. In una circostanza è stata registrata un doppia timbratura di due cartellini differenti da parte della stessa persona. Da qui il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria per assenteismo dal pubblico impiego.

 

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