Una ricerca italiana apre un nuovo capitolo sulla comprensione del meccanismo di controllo della divisione cellulare e sulle cause scatenanti la formazione del cancro

Circa un terzo dei tumori umani possono avere origine da cellule ‘difettose’ che si dividono ‘male’. Lo rivela un recente studio sulla formazione del cancro realizzata dai ricercatori dell’Istituto Regina Elena (IRE) e dell’Istituto di biologia e patologia molecolari del CNR.

Il lavoro, pubblicato sulla rivista Oncogene, ha identificato un nuovo ruolo della proteina Aurora B che risulta cruciale per un corretto completamento della divisione cellulare.

Aurora B è espressa in maniera anomala in molti tipi di tumori ed è stata identificata come bersaglio molecolare di nuove terapie antitumorali. Si tratta di farmaci che ne bloccano l’attività e che sono oggetto di studi pre-clinici e clinici.

La ricerca apre un nuovo capitolo sulla comprensione del meccanismo di controllo della divisione cellulare e sulle cause scatenanti l’insorgenza di molti tumori.

Già nel 2012 il gruppo di ricerca del Regina Elena, diretto da Silvia Soddu, aveva dimostrato che la localizzazione delle proteine HIPK2 e H2B sul ponte intercellulare che si forma durante la separazione delle cellule, detta citochinesi, assicura la corretta divisione e trasmissione del materiale genetico tra le cellule figlie.

Se questo processo non avviene in modo regolare le due cellule figlie non si dividono. Esse generano una cellula tetraploide che ha il doppio del contenuto di cromosomi di una cellula normale.

“Ora abbiamo scoperto – spiega Silvia Soddu – che la proteina Aurora B regola la specifica localizzazione di HIPK2 e del suo partner H2B durante la citochinesi”.

“Aurora B – prosegue Cinzia Rinaldo – è spesso deregolata nei tumori”. Il suo malfunzionamento “può quindi portare al fallimento della citochinesi e alla formazione di cellule aberranti dotate di due nuclei”. Queste “sono geneticamente instabili e possono portare alla formazione e progressione dei tumori”.

Per il Direttore scientifico IRE, Gennaro Ciliberto, lo studio aggiunge un nuovo e importante tassello alla comprensione delle cause che favoriscono l’insorgenza del cancro. Esso apre quindi la strada all’individuazione di nuovi target per bersagli terapeutici”.

 

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