Mangiacavalli: specializzazioni rappresentano strada imprescindibile della formazione professionale e di tutto il servizio sanitario

La formazione è il pilastro di ogni professione. Rappresenta la migliore garanzia per tutti i cittadini che usufruiscono di professionisti preparati ed in grado di rilevare e risolvere i loro bisogni.

Gli infermieri si formano da oltre venti anni in Università. La laurea triennale è immediatamente abilitante e consente a chi la consegue di lavorare immediatamente nell’assistenza. Quella magistrale, biennale,  permette di accedere alla docenza universitaria, ai dottorati di ricerca, ai master di secondo livello che equivalgono a vere e proprie specializzazioni, alla dirigenza infermieristica.

A spiegarlo in occasione del meeting Salute di Rimini, è il presidente delle Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, Barbara Mangiacavalli. Il vertice della Fnopi è intervenuta al think tank “Formazione, informazione e futuro delle professioni nel sistema sanitario nazionale”.

“Oggi – spiega Mangiacavalli – gli infermieri laureati sono soddisfatti del loro corso di studi. Soprattutto quelli con laurea magistrale”.

Secondo l’ultimissimo rapporto del consorzio interuniversitario AlmaLaurea, la maggioranza (67,7%) si iscriverebbe di nuovo allo stesso corso nelle stesso Ateneo. Il 37,3% intende proseguire gli studi con un master o altro corso di perfezionamento, mentre il 13,5% con il dottorato di ricerca.

Concretizzare ancora più operativamente le specializzazioni infermieristiche, rappresenta una delle strade imprescindibili della formazione professionale e di tutto il sistema sanitario.

“Nuove specialità – prosegue la presidente FNOPI – emergono sulla base delle esigenze di salute della popolazione. Le specialità si sviluppano per fornire valore aggiunto al ruolo pratico e offrono flessibilità all’interno della professione per soddisfare queste esigenze emergenti dei pazienti”.

“I programmi di formazione – aggiunge ancora – possono e devono preparare professionisti in una specialità, purché soddisfino tutti gli altri requisiti dei programmi di istruzione”. Inoltre “si dovranno valutare il  ruolo e le competenze focalizzate sulle esigenze della popolazione. Ciò affinché gli infermieri siano in grado di prendere in carico le esigenze di un cittadino a 360 gradi”.

In tal senso FNOPI è impegnata nello sviluppo virtuoso della professione infermieristica.  La Federazione promuove percorsi che garantiscano all’infermiere l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze in linea con l’evoluzione del Ssn e con le esigenze dei cittadini.

“Un meccanismo che funziona – afferma Mangiacavalli -. E lo riconoscono anche in Europa e al di fuori dei confini continentali tutti quei paesi con una forte tradizione di assistenza sanitaria dove i nostri infermieri sono tra i più ricercati per la loro formazione e la loro preparazione: sono considerati i migliori in assoluto. E più di 20 Paesi li richiedono. Si va dalla Germania all’Australia, dal Canada alla Svizzera. In Inghilterra di infermieri italiani ce ne sono già oltre 3.000”.

 

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