Assolti un ex primario di Rianimazione e un caposala dalle accuse di frode nelle forniture ospedaliere. Per i giudici il fatto non sussiste

Erano stati accusati di frode nelle forniture ospedaliere l’ex primario di anestesia e rianimazione e il caposala dell’ospedale San Timoteo di Termoli.
Alfonso Bartolomucci e Antonio Licursi, però, sono ora stati assolti da tutte le accuse perché il fatto non sussiste.
L’assoluzione con formula piena nel caso delle frodi nelle forniture ospedaliere è stata stabilita il 5 dicembre dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Larino Elena Quaranta.

Il giudice ha accolto la tesi dei difensori Roberto D’aloisio e Gianluca Ottaviano. Questi hanno dimostrato in dibattimento la insussistenza di prove a carico dei loro assistiti.

L’indagine risale al 2013. Questa era stata condotta dalla ex capitano dei Nas Antonio Forciniti, oggi direttore amministrativo della Asrem.
Una vicenda che aveva fatto molto discutere. Soprattutto perché gravitava attorno a una gara di appalto da parte della Azienda sanitaria locale per l’acquisto di una costosa apparecchiatura. Quest’ultima destinata al reparto di rianimazione. Negli acquisti era inclusa anche una ingente quantità di disinfettanti destinati alle sale operatorie.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Larino, aveva portato alla iscrizione sul registro degli indagati di diverse persone.  Tra queste, anche un responsabile abruzzese della distribuzione di prodotti all’azienda sanitaria molisana, il quale era finito ai domiciliari.
Secondo i risultati degli accertamenti fatti dai carabinieri del nucleo antisofisticazione di Campobasso, nelle strutture sanitarie molisane, soprattutto all’interno degli ospedali di Larino e Termoli, arrivavano farmaci contraffatti. Ma non solo. Anche dispositivi medici alterati e forniture non corrispondenti a quelle ordinate.
Il capo di imputazione è “frode nella esecuzione di contratti di fornitura, di dispositivi medici e contraffazione di dispositivi medici presso le strutture ospedaliere”.

Ma il sospetto che i due professionisti fossero coinvolti in una frode nelle forniture ospedaliere è stato smontato.

Entrambi sono stati giudicati e assolti. Il procedimento p stato definito dall’avvocato Roberto D’Aloisio “molto complesso”.
“Entrambi – precisa – non sarebbero proprio dovuti arrivare in sede di giudizio, perché la loro estraneità risultava chiara fin dall’inizio. Non è stato così ed è stato necessario provare e dimostrare la loro innocenza in un processo ingarbugliato. Ora la soddisfazione riguarda il fatto che due lavoratori incensurati sono stati finalmente riabilita”.
 
 
 
Leggi anche:
PAZIENTE MORTO DOPO UNA ANGIOPLASTICA, ASSOLTO UN ANESTESISTA

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui