L’uomo, dopo tre operazioni chirurgiche e un calvario durato più di un anno, ha espulso una garza di dieci centimetri lasciata nel suo addome durante uno degli interventi

Una garza di dieci centimetri lasciata nell’addome nel corso di una operazione chirurgica. E’ la disavventura vissuta da un pensionato riminese di 65 anni che ora ha deciso di denunciare la condotta dei medici che lo hanno avuto in cura.

L’uomo era stato operato all’ospedale di Rimini nel giugno del 2017, per un adenocarcinoma al retto. Secondo quanto riporta il Resto del Carlino, il tumore era stato totalmente rimosso. Ma durante il decorso post operatorio il paziente aveva cominciato a manifestare sintomi sempre più problematici, tra i quali febbre alta. Dopo alcuni giorni i suoi parametri vitali erano peggiorati a tal punto che era finito nuovamente sotto ai ferri. I medici, ritenevano, infatti, che il problema fosse un’infezione al foro di uscita dall’addome praticato in occasione del primo intervento.

Il pensionato aveva subito, quindi, una colostomia definitiva. Tuttavia, le sue condizioni, erano peggiorate ancora, tanto che, nonostante i cicli di antibiotici, era finito in Rianimazione in condizioni disperate. Poi la ripresa e le dimissioni dal nosocomio dopo circa due mesi.

La febbre, però non lo aveva abbandonato e il calvario era proseguito con continui ricoveri.

A gennaio 2018, sempre secondo la versione del Resto del Carlino, era stato sottoposto a un ulteriore intervento per risollevare le stomie precedenti, senza trarne grandi benefici.

Lo scorso 3 agosto durante la notte aveva avvertito dei dolori lancinanti al ventre. All’improvviso aveva espulso una massa bianca, subito riposta in un contenitore sterile, accorgendosi che si trattava di una garza. Un corpo estraneo lasciato nel suo corpo durante una delle operazioni cui era stato sottoposto.

L’uomo, che da quel momento sembra essere rinato, ha quindi deciso di agire legalmente per fare piena luce ed accertare le responsabilità dell’accaduto. A detta del suo legale il personale sanitario non avrebbe rispettato i protocolli. Ci sarebbero, quindi, tutti i presupposti per ottenere un risarcimento per il danno patito dal suo assistito. Sulla vicenda la Procura ha aperto un fascicolo per responsabilità medica colposa.

 

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