Sarà chiesto un parere specifico; nel frattempo i magistrati scendono in piazza

E’ scontro aperto tra il Ministero della Giustizia e i Giudici di pace, che il prossimo 16 febbraio scenderanno in piazza a Roma per protestare contro gli emanandi decreti legislativi che andranno a disciplinare la legge delega di riforma del settore della magistratura onoraria.
Tali provvedimenti, a loro avviso, avranno infatti la conseguenza di “fiaccare quel poco che è rimasto funzionante del sistema giustizia”, nonostante la procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea contro il nostro Paese per violazione – come riporta l’Unione dei Giudici di Pace – a danno dei giudici di pace e dei pubblici ministeri e magistrati onorari (o presunti tali), “di tutte le norme comunitarie in materia di lavoro, dalla reiterazione abusiva di rapporti a termine, alla discriminazione sul trattamento economico, al rifiuto di riconoscere il diritto alla pensione, alle ferie, al trattamento di fine rapporto, alla tutela della maternità, della paternità, della salute, all’assicurazione obbligatoria per infortuni sul lavoro.
Il Ministro, da parte sua, ha smentito nei giorni scorsi in una nota la paventata possibilità circolata che l’esercizio delle deleghe della legge di riforma della magistratura onoraria possa impattare negativamente e immediatamente sul funzionamento dell’attività giurisdizionale. “Si tratta di notizie infondate – ha affermato in una nota il dicastero della Giustizia – poiché al di là del regime definitivo, ancora in fase di approfondimento, che disciplinerà il funzionamento del ruolo unico dei giudici onorari, sarà prevista una normativa transitoria finalizzata a garantire un armonico passaggio al nuovo assetto, che tenga anche conto del lavoro svolto in questi anni dagli operatori di questo cruciale ambito della giurisdizione”.
Il Ministero ha inoltre reso noto che si rivolgerà al Consiglio di Stato al fine di acquisire uno specifico parere del sulla base del quale verificare se sussista la possibilità di stabilizzazione di chi nel corso degli anni ha svolto continuativamente la funzione di giudice di pace, vice procuratore onorario, giudice onorario di tribunale.

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