Molti i giovanissimi colpiti dalla gonorrea e che con il collutorio può essere fermata. Una malattia venerea, causata dal diplococco Gram-negativo che fa parte delle malattie sessualmente trasmissibili.

Un team di ricercatori inglesi ha messo a punto una prima sperimentazione promettente che coinvolge il tradizionale collutorio utilizzato per la pulizia della bocca. Secondo gli studi il batterio responsabile rimane nella gola anche per dei mesi senza manifestare sintomi pronto però ad attaccarsi alla persona con cui si pratica sesso orale non protetto. Habitat ideale del diplococco Gram-negativo è appunto la gola, il pene e la vagina.

Conosciuta anche come “scolo” la gonorrea è spesso è asintomatica sia nei maschi che nelle femmine ma quando compaiono consistono soprattutto in bruciore durante l’orinazione o perdite di colore bianco, giallo o verde dal pene o dolore o gonfiore ai testicoli nell’uomo. Nella donna invece è difficilmente distinguibili da altre infezioni della vagina o della vescica.
Se non trattata in entrambi i casi può condurre alla sterilità e a gravi infiammazioni. L’esame è facile da fare e si effettua attraverso il tampone da cervice, uretra, retto o faringe.

Il preservativo rimane dunque sempre il modo migliore per proteggersi dalle malattie veneree, non solo per evitare gravidanze indesiderate. In questo caso però l’utilizzo del collutorio può essere utile. Ricercatori dell’Università di Monash hanno osservato 58 volontari maschi ammalati di gonorrea. Alla metà di questi è stato chiesto di fare gargarismi con acqua salata mentre agli altri è stato dato un collutorio della grande distribuzione. L’esame effettuato poco dopo ha rivelato che i soggetti che avevano utilizzato il collutorio presentavano una diminuzione della carica batterica. Si procederà quindi presto con una nuova sperimentazione che coinvolgerà più soggetti.

A monte di questo studio vi è infatti la preoccupazione circa la diffusione di questa malattia. Il Rapporto Epidemiologico Annuale del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) nei 27 Paesi dell’Unione Europea parla di 66.413 casi segnalati nel 2014. Il 25% in più rispetto al 2013. I più colpiti sono i giovani tra i 15 e i 24 anni, seguiti da quelli tra i 25 e 34 anni.
Un’altra preoccupazione è legata alla possibilità che l’infezione possa diventare incurabile in seguito all’apparizione della cosiddetta super gonorrea, un batterio resistente agli antibiotici usati per trattare questa malattia. È dunque necessario tenere alta l’allerta anche se finora questo batterio è tenuto a bada dall’antibiotico contenente ceftriaxone.

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