Con il via libera anche all’ultimo articolo il ddl Lorenzin è approvato alla Camera. Anche gli infermieri avranno il loro Ordine

Ed è arrivato anche il via libera all’ultimo articolo, il 4, e c’è la conferma definitiva: il ddl Lorenzin è approvato alla Camera.
Tantissime le novità incluse nel provvedimento, dalla riforma degli ordini alle sperimentazioni cliniche. Ma non solo.
L’accordo è arrivato dunque anche sull’articolo 4, che riguardava la riforma degli ordini professionali.
Grazie ad alcuni emendamenti, è stato stabilito che esiste un limite di due mandati consecutivi ma che, dopo un periodo di pausa, ci si può ricandidare nuovamente.

Per quanto riguarda le farmacie, è stata introdotta una norma che dovrebbe dirimere i dubbi interpretativi sul punteggio maggiorato che occorre attribuire nei concorsi pubblici ai farmacisti rurali.

Il ddl Lorenzin è approvato alla Camera e include altre importanti novità.
Tra queste, quella che riguarda la modifica che avrebbe permesso l’attività in farmacia di medici e veterinari.
Modifica che ha scatenato molte polemiche.
“Non è pensabile – ha dichiarato il segretario della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Maurizio Pace – che dopo un iter parlamentare durato anni, segnato infine dallo stravolgimento di un testo che era stato approvato al Senato, il DdL a firma del Ministro della Salute Lorenzin, nel quale è contenuta la riforma degli Ordini delle professioni sanitarie, venga privato di una previsione fondamentale”.
“La modifica dell’articolo 102 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie (che risale al 1934) – ha aggiunto – avrebbe permesso l’attività all’interno delle farmacie di altri professionisti della salute, con l’ovvia esclusione di quelli abilitati alla prescrizione di farmaci: medici e veterinari. Se resta in vigore il testo di oltre 80 anni fa, i cittadini non potranno trovare nelle farmacie un fisioterapista o un infermiere, e non potranno farsi praticare un’iniezione intramuscolare o cambiare una medicazione”.

Soddisfazione arriva invece dagli infermieri. Il ddl Lorenzin è approvato alla Camera e introduce, per loro, una modifica importante.

Quella, cioè, che trasformerà in Ordini i Collegi degli infermieri.
“Dopo più di dieci anni di stallo – dichiara Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione Nazionale Ipasvi – finalmente è quasi legge un provvedimento atteso praticamente dalla quasi totalità di chi lavora nel servizio pubblico e dalla stragrande maggioranza di chi opera nella Sanità.”

Secondo Mangiacavalli, non aveva più senso “mantenere l’obsoleta e anacronistica separazione tra collegi e ordini per delineare forme di rappresentanza professionale e di iscrizione agli albi di appartenenza”.

Per quanto riguarda le sperimentazioni cliniche, altre modifiche sono state introdotte.
Si è infatti stabilita la creazione di un centro di coordinamento dei comitati etici presso Aifa. Oltre a ciò, viene introdotta la razionalizzazione di quelli esistenti e l’introduzione di procedure standard.
“È un’ottima notizia per il mondo della sanità e della ricerca – ha dichiarato il Direttore Generale di Aifa, Mario Melazzini – il provvedimento introduce delle novità fondamentali, attese da anni, che hanno il merito di allineare il Paese con il resto d’Europa e con le realtà più avanzate a livello mondiale in materia di sperimentazioni cliniche”.
Non sono comunque mancate le polemiche tra PD e Cinque Stelle sull’emendamento che prevede la possibilità di costituire un nuovo ordine per gli albi che abbiano più di 50mila iscritti.
Tra le altre novità, quelle che riguardano i Comitati centrali. Questi dovranno essere eletti favorendo l’equilibrio di genere e il ricambio generazionale.
E ancora, è eliminata la previsione dei seggi elettorali all’interno degli ospedali per le votazioni elettorali degli Ordini.
Resta invariata la facoltà di predisporre le votazioni in modalità elettronica. È stato poi introdotto il limite dei due mandati anche non consecutivi per presidente, vicepresidente, tesoriere e segretario, mentre è stato eliminato il sorteggio per il collegio dei revisori. Riguardo quest’ultimo, l’obbligo di iscrizione al registro è prevista solo per il presidente del collegio, gli altri due membri, di cui uno supplente saranno eletti tra gli iscritti agli albi.
ll disegno di legge dovrà comunque affrontare una nuova lettura al Senato.
 
 
 
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