Incidenti, sapere come comportarsi entro i primi 5 minuti è fondamentale in situazioni di pericolo che coinvolgono bambini

Sono numerosi i rischi cui sono esposti i bambini dentro e fuori dalle mura domestiche e, spesso, ci si trova impreparati di fronte a un certo tipo di incidenti. Come comportarsi in caso di ingestioni accidentali di oggetti pericolosi o di sostanze tossiche, ustioni, traumi, ferite, annegamenti? E quanto è importante agire in fretta?
A spiegarlo, dalle pagine del magazine “A scuola di salute” realizzato dall’Istituto per la Salute del Bambino e dell’Adolescente (IBG) dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è il dott. Antonino Reale, responsabile di Pediatria dell’Emergenza del nosocomio romano:
“Un adeguato e tempestivo soccorso nei primi minuti dall’incidente può modificare l’aspettativa della qualità di vita del bambino, evitando esisti neurologici” afferma il dott. Reale. “È prioritario conoscere le più frequenti cause di incidente, specie in ambito domestico, per mettere in atto tutti i possibili sistemi di prevenzione: dalla vigilanza costante al rendere irraggiungibili i prodotti tossici o all’imparare le manovre di disostruzione”.
Gli incidenti più frequenti tra quelli che occorrono ai bambini sono sicuramente i traumi. Contusioni, lussazioni, ferite, fratture, distorsioni rappresentano infatti oltre il  75% dei 6.500 accessi per infortunio registrati nei pronto soccorso del Bambino Gesù di Roma e Palidoro nel 2016. Seguono i circa 1100 casi di trauma cranico, l’ingestione/inalazione di corpi estranei (oltre 630 casi), l’avvelenamento (110 casi), le ustioni e le folgorazioni (65 casi) e l’annegamento (6 casi).
Quando si verificano eventi inaspettati di questo tipo, è fondamentale che i genitori – ma più in generale, gli adulti – siano in grado di reagire nel modo appropriato e con tempestività. Le regole non si esauriscono, naturalmente, nei primi 5 minuti, ma riguardano tutte le cose da fare per intervenire con prontezza e in modo adeguato.
Dagli esperti del Bambino Gesù, ecco quindi le principali indicazioni su cosa fare – e cosa non fare – caso per caso:
Ferite: pulire la ferita con acqua e sapone e disinfettare. Comprimerla e coprirla con garze sterili.
Ustioni: mai rimuovere i vestiti incollati alla cute. Non rompere le vescicole cutanee e raffreddare l’area con acqua corrente (8-15°C) per almeno 20 minuti.
Traumi: non muovere le ossa o le articolazioni incidentate. È bene invece applicare ghiaccio, tenere l’articolazione a riposo e portare immediatamente il bambino al pronto soccorso per gli esami del caso.
Ingestione di corpi estranei: non indurre il vomito nel bambino o cercare di rimuovere l’oggetto con pacche dorsali perché si rischia di aggravare la situazione facendolo finire nelle vie respiratorie.
Semi-annegamento (quando il liquido finisce nelle vie aree): iniziare le manovre cardio-respiratorie solo se il bambino non respira e mettere in piccolo in posizione di sicurezza in attesa dei soccorsi.
Avvelenamento: in questo caso specifico è fondamentale la prevenzione. Non lasciare, quindi, i prodotti tossici in posizioni raggiungibili dai bambini. In caso di incidente, contattare immediatamente il Centro Antiveleni al quale comunicare qual è la sostanza tossica con la quale si è entrati in contatto. Andare in pronto soccorso o chiamare il 118 se il prodotto è tossico o le condizioni del piccolo sembrano gravi.
Trauma cranico: non muovere il bambino se le condizioni appaiono gravi. Andare immediatamente in pronto soccorso se c’è perdita di coscienza, disturbi dell’equilibrio o amnesia. Allertare i soccorsi se c’è difficoltà nell’articolare le parole, nel movimento o se ci sono episodi di vomito ricorrenti.

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