Era in servizio per Ares 118 l’infermiera picchiata sull’ambulanza dal paziente che stava assistendo

Stava prestando servizio e assistendo un paziente l’infermiera picchiata sull’ambulanza a Roma il 23 giugno scorso.
“La notizia pur non uscendo sui quotidiani è sintomo di un contesto che sta diventando ingestibile per il personale ARES”, dichiara in una nota la Segreteria Provinciale Nursind. “La collega E.D. è stata aggredita a Roma 23 giugno all’interno del mezzo di soccorso dove prestava servizio ed è stata dimessa dal Pronto Soccorso con ecchimosi sul corpo e con una prognosi di 5 giorni. È evidente come il personale ARES non possa più lavorare con serenità in queste condizioni. Nursind disapprova in questo ed in molti altri casi ogni tipo di aggressione nei confronti dei professionisti della salute, poiché l’aggressione stessa minaccia l’integrità fisica e/o mentale della persona lesa e pone un serio problema di sicurezza sul posto di lavoro”.
Inoltre, continua la nota, “come Sindacato Infermieristico abbiamo sempre dato una importanza primaria al problema della sicurezza per i lavoratori dell’Ares data anche la ciclicità degli episodi di violenza che giornalmente le testate giornalistiche ci sbattono in cronaca e alle denunce che ci arrivano dalle varie postazioni. Sono anni che NurSind con campagne di sensibilizzazione ad hoc si batte contro le aggressioni rivolte ai sanitari per far comprendere, come recita il nostro slogan, ‘l’aggressione non è la soluzione’ dei problemi sistemici della sanità percepibili per la cittadinanza dai continui tagli alle strutture”.
Il consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia Fabrizio Santori ha espresso solidarietà all’infermiera picchiata sull’ambulanza: “L’ennesima aggressione ai danni del personale sanitario che opera sulle ambulanze denunciato dal sindacato di categoria Nursind, conferma le nostre preoccupazioni per una situazione pericolosa sia per gli operatori di bordo, sia per i pazienti.
Il presidente Zingaretti ha deciso di diminuire da tre a due unità il personale dei mezzi di soccorso, eliminando di fatto la figura del barelliere aggiunto. Una scelta che pregiudica rapidità e agilità già in fase di primo intervento al paziente sul luogo della chiamata, e diventa motivo di insicurezza in caso di episodi violenti come quelli denunciati.
Nel voler esprimere solidarietà all’infermiera aggredita, ribadiamo la nostra richiesta già avanzata in passato con una mozione per una commissione sul tema della riduzione del personale a bordo delle ambulanze. Commissione che ci era stata garantita dalla maggioranza in Consiglio regionale, e che invece a distanza di tempo ancora non ha avuto luogo. Le solite bugie della giunta Zingaretti che continua a fare danni sulla pelle dei malati e degli operatori sanitari”.
La Segreteria NurSind, fanno sapere dal sindacato, “vista la vile aggressione subita dalla collega E.D. esprime la piena solidarietà e vicinanza e sin da ora si riserva di agire a completa tutela della collega aggredita. È ora di dire basta alle aggressioni”.

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