Si indaga sulle cause che hanno portato alla intossicazione da Tallio per un intero nucleo familiare. Morti padre e figlia

Proseguono le indagini dei carabinieri di Desio, in Brianza, sulle cause che hanno portato alla intossicazione da Tallio di un intero nucleo familiare e alla morte di due persone, padre e figlia.
Le vittime, decedute all’Ospedale di Desio, sono Patrizia Del Zotto (62 anni) e il padre Giovanni Battista Del Zotto(94). Anche la madre e la seconda figlia sono intossicate. Quest’ultima presenta condizioni in miglioramento, mentre la madre versa in gravissime condizioni.
La intossicazione da Tallio è una tra le più subdole e pericolose.
E sembra ormai non ci siano più dubbi sulla causa dell’avvelenamento per la famiglia di Latisana, in provincia di Udine.
La famiglia Del Zotto, assieme ad altri parenti, aveva trascorso le vacanze nella casa di campagna a Varmo, in provincia di Udine, come ogni estate.
Ma al rientro è finita in ospedale per intossicazione da Tallio.

Tutto è iniziato quando la 62enne si è presentata giovedì scorso al Pronto Soccorso dell’ospedale di Desio insieme alla sorella minore, con evidenti sintomi da avvelenamento.

La donna, allergica ai metalli, è entrata in coma poco dopo il ricovero.
Inutili tutti i tentativi di salvarle la vita. L’anziano padre delle due donne, Giovanni Battista Del Zotto, è invece arrivato all’ospedale di Desio in condizioni disperate ed è morto poco dopo l’arrivo in Pronto Soccorso.
Gli investigatori, con l’aiuto dei tecnici Asl, stanno proseguendo le indagini ed effettuando gli opportuni rilievi.
Ci si concentra su un pozzo artesiano presente nel terreno dell’abitazione di campagna, perché si sospetta che ad essere avvelenata sia l’acqua del pozzo di cui la famiglia si sarebbe servita durante il soggiorno.

In un primo momento si era parlato di una prolungata esposizione da parte della famiglia ad esalazioni di escrementi di piccione, contenenti tallio.

Questo perché i volatili infestavano il fienile della proprietà.
Tuttavia è un’ipotesi che per ora è stata scartata. Al vaglio dei militari ora ci sono alimenti e conserve presenti nella casa di vacanza, che potrebbero essere stati contaminati dal metallo pesante.
Il tallio, infatti, può essere letale sia per ingestione che per inalazione ed ha “un’incubazione” di circa venti-trenta giorni prima di manifestare i suoi gravi sintomi sull’organismo.
Al momento, gli inquirenti non escludono che vi possano essere altri casi di intossicazione da tallio in zona.
Ad affermarlo è Carlo Locatelli, direttore del Centro Nazionale di informazione tossicologica della Fondazione Maugeri, il centro che ha scoperto la causa dell’avvelenamento.
In passato gli avvelenamenti da tallio erano assai più frequenti, in quanto il metallo pesante era utilizzato come topicida. Ma è proibito da tempo il suo utilizzo in tal senso.
I danni principali causati dal tallio sono a carico del sistema nervoso, ma le conseguenze possono essere anche a livello cardiaco.
I sintomi immediati sono di tipo gastrointestinale, per poi provocare un aggravamento rapido e progressivo che può anche condurre alla morte.
 
 
 
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