Si chiama io.italia.it ed è un’app che nasce per stanare i furbetti che vorrebbero usufruire del reddito di cittadinanza senza averne diritto. Ecco come funziona

Grazie alla applicazione io.italia.it, il reddito di cittadinanza andrà solo agli aventi diritto. O meglio, questo è l’intento degli sviluppatori che hanno ideato e progettato io.italia.iy.

Annunciata qualche giorno fa da Diego Piacentini, Commissario Straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, nel corso di un’intervista al Corriere.it, la app io.italia.it è già in fase di test in alcuniComuni.

Definirla però come l’applicazione destinata a individuare solo coloro che hanno diritto al reddito di cittadinanza sarebbe alquanto riduttivo.

L’applicazione io.italia.it sarà utile per tante altre cose, come per mettere in contatto diretto il cittadino con la Pubblica Amministrazione, ad esempio.

Secondo il Governo gialloverde, la app io.italia.it diventerà uno strumento fondamentale per capire chi ha veramente diritto al reddito di cittadinanza e prevenire abusi e truffe ai danni dello Stato.

Attualmente, sembra che il reddito di cittadinanza diventerà una realtà per molti italiani a partire da marzo-aprile 2019. E sebbene la proposta sia stata tacciata di inutilità o fautrice di un assistenzialismo fine a se stesso, molti lo attendono con ansia.

La app io.italia.it commissionata al Team Digitale per individuare chi ha realmente diritto a questa misura di sostegno e monitorarne l’utilizzo potrebbe aiutare dunque a prevenire eventuali truffe.

L’applicazione sarà impiegata per individuare i soggetti che hanno realmente bisogno del reddito di cittadinanza e controllare i passaggi di denaro. L’erogazione, come noto, avverrà esclusivamente in forma digitale, per rendere le operazioni più rapide, ma anche per ridurre eventuali frodi.

Ma l’app in questione servirà anche per richiedere e conservare documenti e certificati, effettuare e ricevere pagamenti e molto altro.

Per iniziare a farsi un’idea, è già possibile visitare il sito dedicato per vedere le funzioni disponibili.

Secondo Piacentini, l’app “permetterà di ridurre drasticamente i tempi degli adempimenti del cittadino verso la Pubblica Amministrazione”.

Quanto ai pericoli di truffe, si ricorda che “Chiunque con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno (…) La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da trecentonove euro a millecinquecento quarantanove euro: 1) se il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico (…)”.

Pertanto, la vita non sarà semplice per gli eventuali truffatori. Per chi tenterà di appropriarsi indebitamente del reddito di cittadinanza c’è anche il rischio del carcere.

 

Leggi anche:

PENSIONI DI CITTADINANZA: ECCO LE NOVITÀ DAL MINISTERO

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui