Cumulo gratuito dei contributi, Ape e stop a contributo di solidarietà per i pensionati. Anaao Assomed e Cosmed illustrano le principali novità in ambito pensionistico introdotte con la manovra 2017

Valorizzati con il cumulo gratuito scuole di specializzazione e contributi Enpam; scongiurato il lavoro coatto fino a tarda età; Ape come opportunità; prorogata ma ancora troppo penalizzante l’opzione donna; incentivi per la previdenza complementare utili anche per anticipare la pensione; per i pensionati da gennaio 2017 stop a contributo di solidarietà. Sono queste le principali novità che migliorano il panorama previdenziale per medici e dirigenti del Sistema sanitario nazionale, nel contesto di una Legge di Bilancio “complessivamente negativa, penalizzante e discriminatoria per la dirigenza medica e sanitaria”.

Lo sottolineano Anaao Assomed e Cosmed in una nota in cui tali novità vengono illustrate punto per punto. A partire dal cumulo gratuito tra la contribuzione obbligatoria ospedaliera e la gestione separata INPS, alla quale sono iscritti tutti i medici delle scuole di specializzazione a partire dal 2006. Con la nuova norma, gli anni di contribuzione correlati alla scuola di specializzazione sono utili per raggiungere la pensione di anzianità senza oneri, anticipando il traguardo pensionistico in maniera significativa. Inoltre, vengono inseriti tra i contributi a cumulo gratuito anche quelli versati alle Casse previdenziali privatizzate, tra cui la Quota A Enpam, fino ad ora non ricongiungibile.

In pratica, spiegano Anaao e Cosmed, tutti gli anni di iscrizione all’albo che non si sovrappongono ad altre attività lavorative sono utili per raggiungere, senza oneri, l’anzianità richiesta per la pensione anticipata. “Si tratta di un enorme contributo per i giovani che hanno avuto periodi di assenza di contribuzione da attività intermittenti nonché per coloro che, per disoccupazione o per aspettative non retribuite (per gravidanza, malattia o per altre interruzioni lavorative), hanno dei periodi scoperti che verranno coperti dal periodo di contribuzione in quota A Enpam”. Ma anche per i meno giovani il provvedimento di cumulo gratuito dovrebbe consentire di anticipare, in molti casi, il pensionamento, e, in altri casi, di raggiungere i 18 anni di servizio al 31.12.1995, spostando il sistema retributivo dalla fine del 1995 alla fine del 2011 e convertendo 16 anni di contributivo nel più vantaggioso retributivo.

Per i sindacati trova finalmente una chiara utilità la contribuzione in quota A Enpam, “fin qui evidente solo per gli esercenti di rilevante libera professione intramoenia e per alcune provvidenze in materia di premorienza ed invalidità, gravata di tassazione piena per i titolari di pensione da dipendente pari al 45% contro una tassazione del secondo pilastro (previdenza complementare) variabile dal 9% al 15%”. Da ora in avanti, invece, la contribuzione si raccorderà alla contribuzione principale integrandola anche senza ricorrere a riscatti o a ricongiunzioni, e con una garanzia del mantenimento dell’anzianità che consente un futuro pensionistico più sereno.

“Gli effetti di questi provvedimenti di cumulo gratuito – evidenziano le Associazioni – consentono di escludere per i medici la permanenza coatta al lavoro fino ad età tarda. Infatti, anche ipotizzando un allungamento sulla base dell’aspettativa di vita dei requisiti per la pensione di anzianità attualmente fissati (fino al 31.12.2018) a 41 anni e 10 mesi per le donne e a 42 anni e 10 mesi per gli uomini, potendo far decorrere a partire da 25 anni l’inizio della contribuzione e potendo riscattare (anche in parte) sei anni di laurea, la permanenza non volontaria in servizio oltre il 65° anno diventa un eventualità rara, riservata solo ai laureati ed abilitati con notevole ritardo”.

Passando all’anticipo pensionistico – ovvero la possibilità di andare in pensione, partire da maggio 2017, a 63 anni e con un ‘mutuo’ a un tasso pari a circa il 5% – Anaao e Cosmed rimarcano il vantaggio derivante dal fatto che “l’APE sarà cumulabile con qualunque altra attività e non ci saranno tassazioni sull’anticipo e consentirà di risolvere non pochi casi di disagio lavorativo”. Resta tuttavia una certa delusione per l’opzione donna, “prorogata ma ancora gravata da insopportabili penalizzazioni, specie per le pensioni più elevate (perdita stimabile intorno al 30%) ed oltretutto limitata ad un numero di domande compatibili con un budget predeterminato”.

Positive anche le novità per i pensionati: “non è stato riproposto il contributo di solidarietà dopo la sentenza della Corte Costituzionale che lo ha definito ‘legittimo ma eccezionale’. Pertanto da gennaio 2017 i pensionati con una pensione lorda maggiore di 90.000 euro lordi avranno in busta il maltolto ancorché senza arretrati.

“In definitiva – concludono le sigle sindacali – una legge di bilancio che, limitatamente alla parte pensionistica, recepisce alcune nostre proposte e migliora le prospettive previdenziali di una categoria peraltro contestualmente fortemente penalizzata dalle norme fiscali e contrattuali contenute nella stessa legge. Riproporremo le nostre proposte non accolte e vigileremo in sede regolamentare perché le conquiste ottenute non vengano manomesse o stravolte”.

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