Il camice bianco è finito a giudizio per lesioni in quanto avrebbe omesso di comunicare a una paziente gli esiti dell’esame istologico dopo un intervento per la rimozione di un tumore

Lesioni e falso materiale. Questi i reati per i quali un medico 59enne in servizio a Galatina è stato condannato rispettivamente a uno e dodici mesi. La richiesta avanzata dal vice procuratore onorario di Lecce era di un anno e 9 mesi. Il camice bianco potrà beneficiare della sospensione della pena e della non menzione.
Il professionista era accusato di aver operato una donna salentina, ma di non averle comunicato, per oltre un anno, gli esiti dell’esame istologico e di non averle prescritto alcuna terapia. In tal modo, come riporta il Corriere Salentino, avrebbe contribuito ad aggravarne, di fatto, le condizioni di salute.

La paziente, che nel frattempo è deceduta, era stata sottoposta nel 2010 a un intervento per la rimozione di una neoplasia del colon discendente.

Il dottore però avrebbe omesso di comunicarle i risultati sino al marzo del 2011 senza avviare, di conseguenza, alcun trattamento terapeutico. Stando all’ipotesi accusatoria, in virtù dell’elevato rischio di recidiva della donna, la terapia avrebbe dovuto essere iniziata entro 6-8 settimane dall’intervento. Il trattamento, inoltre, avrebbe dovuto protrarsi per 6-12 settimane.
Inoltre, in base a quanto emerso dal processo, il chirurgo avrebbe alterato il cartellino di dimissione della paziente apponendovi la dizione “adenocarcinoma metastasi linfonodale margini indenni”. Da qui la condanna del Tribunale per falso, nonostante nel corso del giudizio la difesa abbia presentato una perizia calligrafica in base alla quale la firma sul documento non sarebbe appartenuta all’imputato.
I legali del camice bianco, ora – riferisce il Corriere Salentino – attenderanno il deposito delle motivazioni della sentenza per proporre appello.
 
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