Il provvedimento, primo in Italia, non istituisce obblighi ma prevede la possibilità di accedere ai fondi regionali per l’installazione di sistemi di videosorveglianza

Incentivare case di riposo e strutture per disabili a installare sistemi di videosorveglianza. Con questo obiettivo i Consiglio regionale della Lombardia – con 39 voti a favore, 24 astenuti e un solo contrario – ha approvato un testo normativo che nasce dalla necessità di tutelare le persone ospitate nelle residenze sanitarie assistenziali lombarde, così come ospiti e familiari; un deterrente “contro i maltrattamenti e le carenze igienico-sanitarie che, in alcuni drammatici casi, sono venuti alla luce nelle strutture per anziani”.
La legge, il cui progetto era stato presentato lo scorso maggio dal partito dei pensionati, non istituisce obblighi. Le 678 residenze sanitarie assistenziali della Lombardia, che possono ospitare circa 58mila persone, potranno accedere ai fondi stanziati per l’anno in corso dalla Regione, pari a 1,4 milioni di euro, per compartecipare al 50 per cento delle spese. E’ invece ancora allo studio la modalità per rendere obbligatorie le telecamere senza far gravare i costi sugli ospiti delle strutture.
Per quanto riguarda la tutela della privacy, invece, la normativa approvata prevede  approvata prevede che le registrazioni possano essere disponibili solo su autorizzazione della magistratura, in caso di avviso e notizia di reato. Le telecamere, potranno essere installate solo nelle sale comuni delle strutture e non nelle stanze dei pazienti e le immagini raccolte saranno criptate.
A livello nazionale l’installazione delle telecamere di sorveglianza a circuito chiuso nelle strutture per anziani è prevista d un disegno di legge che ha già ottenuto l’approvazione della Camera ed è attualmente all’esame del Senato. Il ddl riguarda anche gli asili e mira a contrastare e prevenire gli abusi, anche di natura psicologica, di cui purtroppo spesso sono vittime i soggetti più indifesi.
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