Aperta un’inchiesta per chiarire se le conseguenze dell’accaduto siano state determinanti nel decesso di un uomo affetto da tumore al fegato e morto un mese dopo l’incidente

Era affetto da un tumore al fegato e, su indicazione di un oncologo pugliese, si era ricoverato all’Ospedale Alberto Tortora di Pagani, in provincia di Salerno, sede di un reparto ad alta specializzazione e ritenuto tra i più all’avanguardia nel sud Italia per le cure contro il cancro. Un viaggio purtroppo senza ritorno per un 65enne di Andria deceduto lo scorso 2 settembre e vittima, a inizio agosto, di un incidente finito ora sotto la lente di ingrandimento della Procura di Nocera Inferiore.

Il paziente infatti era stato sottoposto a una seduta di chirurgia  elettrochemioterapica che prevede l’applicazione a livello locale di brevi impulsi elettrici, seguiti dall’iniezione di farmaci diretti a colpire le cellule tumorali. Secondo quanto riportato da uno dei figli dell’uomo, che ha deciso di presentare denuncia ai carabinieri,  il 65enne sarebbe stato lasciato solo nella stanza di terapia post operatoria attaccato al macchinario; probabilmente un corto circuito scaturito dall’apparechiatura, unitamente al disinfettante utilizzato nel corso dell’intervento, hanno generato le fiamme che hanno investito il malcapitato provocandogli gravi ustioni di primo e secondo grado sulla parte destra del corpo, in particolare sul collo e sulla schiena.

A un mese di distanza dalla tragica fatalità il cuore dell’uomo ha cessato di battere. La Procura ha aperto un’inchiesta che dovrà stabilire se le ustioni riportate siano state determinanti nel decesso del paziente, che per trenta circa giorni ha dovuto combattere oltre che con il tumore, con le terribili conseguenze dell’accaduto. Da chiarire, inoltre, se l’incendio sia stato causato da una manovra errata del personale o dal cattivo funzionamento del macchinario.

Sei persone, tre medici e tre infermieri dell’Ospedale presenti durante la seduta di chirurgia chemioterapica, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. Il magistrato ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche, oltre che dell’apparecchiatura impiegata e delle relative schede tecniche e di manutenzione. Previsto nelle prossime ore l’esame autoptico sul corpo della vittima.

 

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