Per chi non nomina il DPO, ovvero il responsabile della protezione dei dati, ci saranno multe fino a 10 milioni di euro.

Cosa si rischia per la mancata nomina del DPO, ovvero del responsabile della protezione dei dati? Ebbene, con l’entrata in vigore del GDPR, ovverosia il nuovo Regolamento europeo sulla privacy, il prossimo 25 maggio 2018 scatterà l’obbligo per alcuni specifici soggetti di designare il DPO.

Per la mancata nomina del DPO però, si rischieranno multe salatissime, fino a 10 milioni di euro.

Ma in quali casi va designato il DPO?

La nuova figura va nominata dal titolare o dal responsabile del trattamento in casi precisi.

In primis, quando il trattamento è effettuato da un’autorità pubblica o da un organismo pubblico.

Questo però ad eccezione delle autorità giurisdizionali quando esercitano le loro funzioni.

In secondo luogo, quando il titolare o il responsabile del trattamento svolgono come attività principali trattamenti che, per loro ambito di applicazione e/o finalità, richiedono il monitoraggio regolare degli interessati su larga scala.

Infine, il DPO va nominato quando il titolare o il responsabile del trattamento svolgono come attività principali il trattamento, su larga scala, di categorie particolari di dati personali. Nello specifico, quelli di cui all’articolo 9 del Regolamento o di dati relativi a condanne penali e a reati di cui all’articolo 10 del Regolamento.

Come anticipato, in caso di mancata nomina del DPO le sanzioni saranno importanti.

Ciò proprio in virtù del ruolo centrale che il nuovo sistema privacy assegna al responsabile della protezione dei dati.

Egli è infatti chiamato a garantire il rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali con funzioni di supporto e controllo, consultive, formative e informative. Per tali ragioni, il GDPR ha previsto delle pesanti conseguenze sanzionatorie per coloro che, pur essendo tenuti a designare tale figura, non ottemperano a tale obbligo.

Pertanto, ai sensi dell’articolo 83, comma 4 del Regolamento, l’omessa nomina del responsabile della protezione dati sarà punita severamente. Nello specifico, con sanzioni amministrative pecuniarie fino a euro 10.000.000.

Nel caso delle imprese, la sanzione arriverà fino al 2% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente, se superiore.

 

 

 

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