La Cassazione ha fornito chiarimenti sul mancato soccorso dopo un incidente stradale e sull’istituto della ‘particolare tenuità del fatto’

Il mancato soccorso dopo un incidente non è punibile per “particolare tenuità del fatto”. A dirlo è la Corte di Cassazione che con la sentenza n. 54809 del 6 dicembre 2017 ha fornito delle precisazioni importanti sul tema.

I giudici, infatti, non hanno ritenuto punibile per “particolare tenuità del fatto” il conducente di un’autovettura, responsabile di mancato soccorso dopo un incidente.

Nel caso di specie esaminato dai giudici, il conducente era stato condannato già in primo e secondo grado per il reato di “omissione di soccorso” (art. 189 cod. strada).

Nello specifico, “per non aver ottemperato all’obbligo di fermarsi e di prestare assistenza alla persona ferita”, a seguito di un sinistro stradale.

Inoltre, come emerso dagli accertamenti effettuati in corso di causa, è emerso che l’imputato, dopo aver urtato contro un motociclo, si sarebbe allontanato, omettendo di prestare soccorso.

L’imputato, a seguito dell’inseguimento dei Carabinieri, si era poi trovato costretto a fermarsi.

Ritenendo la decisione ingiusta, il conducente ha deciso di fare ricorso in Cassazione. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza sfavorevole.

A suo avviso, infatti, si era “fermato spontaneamente pochi metri dopo il luogo dell’urto”.

Non solo. L’imputato ha evidenziato un altro aspetto.

Secondo lui, il giudice avrebbe dovuto riconoscere la sussistenza della causa di esclusione della punibilità per “particolare tenuità del fatto”.

Tuttavia, la Cassazione ha ritenuto di dover aderire solo parzialmente alle considerazioni dell’imputato. Pertanto, il ricorso è stato rigettato.

Per i giudici, la Corte d’appello aveva fondato la propria decisione sulla base degli accertamenti effettuati in corso di causa.

Da questi, era emerso che il maresciallo dei Carabinieri aveva dovuto inseguire il conducente dell’auto per impedirne la fuga.

La Cassazione, tuttavia, ha applicato al caso di specie la causa di esclusione della punibilità della “particolare tenuità del fatto”.

Inoltre, la Corte ha rilevato che il giudice del precedente grado di giudizio avrebbe dovuto concedere la suddetta esimente.

Ciò in considerazione “delle minime lesioni riportate dalla persona trasportata sullo scooter” e della circostanza che “quest’ultimo veicolo si fosse semplicemente inclinato a seguito dell’urto”.

Ma anche, infine, del fatto che il danneggiato non si era nemmeno costituito parte civile nel processo penale.

Alla luce di tali considerazioni, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto dal conducente dell’autovettura, annullando la sentenza impugnata “perché il reato non è punibile per la particolare tenuità del fatto”.

 

 

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