Alla luce di quanto accaduto a Firenze una piccola guida alla richiesta di risarcimento dei danni derivanti da incidenti causati dal cattivo stato delle strade

La voragine che si è aperta nei giorni scorsi sul Lungarno di Firenze, a poca distanza da Ponte Vecchio, e che ha inghiottito una ventina di veicoli, ha riportato all’attenzione pubblica un problema che riguarda numerosi Comuni italiani, dai piccoli centri alle grandi città, quello della manutenzione stradale, che è alla base di numerosi incidenti e danni, a cose e persone. Fuori dai centri urbani invece la competenza della gestione stradale spetta, a seconda del caso, a Provincia, Regione, Anas o, in caso di autostrada, alla relativa società di gestione. L’individuazione dell’ente responsabile rappresenta il primo passo per avviare una pratica di richiesta di risarcimento dei danni causati da eventuali incidenti.

Il Codice della strada, articolo 14 comma 1, prescrive che “Gli enti proprietari delle strade, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono: a) alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi; b) al controllo tecnico dell’efficienza delle strade e relative pertinenze; c) alla apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta“. Tale norma va combinata con l’articolo 2051 del Codice civile, in base al quale “Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito”.

Al verificarsi del fatto dannoso è pertanto necessario raccogliere tutta la documentazione atta a comprovare che il danno non è dovuto al caso o a un comportamento imprudente, ma è relazionato alle cattive condizioni stradali. A tal proposito saranno utili, se non decisivi, la copia di un verbale sottoscritto dalle forze dell’ordine sulle condizioni della strada, la documentazione fotografica, le testimonianze dei presenti e l’eventuale referto medico del pronto soccorso.

Successivamente si passa alla raccolta dei preventivi per le riparazioni del danno, o, in caso di danno fisico, dei certificati medici rilasciati dal pronto soccorso e tutti quelli per le eventuali cure successive, meglio ancora se supportati dalla valutazione di un medico legale.

La richiesta di risarcimento dei danni, corredata da tutta la documentazione, andrà quindi inviata, entro il termine dei 5 anni successivi alla data dell’incidente, all’ente responsabile tramite raccomandata. Spesso i Comuni stessi predispongono degli appositi moduli per tale richiesta, da richiedere in municipio o scaricabili online dal sito internet. Il Comune a questo punto delegherà la pratica alla propria assicurazione. Nel caso in cui quest’ultima, non dovesse accogliere la richiesta, l’alternativa possibile è l’azione legale.

 

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