Tra i medici del Ssn la carenza riguarderà soprattutto i settori della pediatria e dell’emergenza urgenza, ma mancheranno anche anestesisti e internisti

Corsie, sale operatorie e ambulatori degli ospedali rischiano di ritrovarsi senza medici nei prossimi sei anni. “Da quest’anno al 2025 saranno circa 52mila i medici del Ssn che avranno diritto di andare in pensione”. Il monito arriva dal segretario nazionale dell’Anaao Assomed, Carlo Palermo. La cifra –  spiega all’Adnkronos Salute – “è stata elaborata ‘sterilizzando’ la famosa riforma della ‘quota 100’ che potrebbe solo accelerare il processo”.

In Italia mancheranno soprattutto pediatri e medici d’emergenza-urgenza; a scarseggiare saranno inoltre anestesisti e internisti. Ma anche sul fronte paramedico i numeri non sono incoraggianti. La Federazione nazionale Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) da tempo denuncia un ‘buco’ di oltre 50 mila infermieri.

“La ‘quota 100’ – aggiunge Palermo – dovrebbe valere per tre anni e quindi i suoi effetti al momento sono più difficili da stimare. I nostri calcoli sono sempre estremamente prudenziali ma siamo molto preoccupati della stabilità del Ssn e sul suo funzionamento. Già oggi in molte Regioni si chiudono alcuni servizi per la carenza del personale”.

La risposta quindi, per il segretario dell’Associazione dei medici e dirigenti del Ssn, deve essere rapida. A partire dallo sblocco delle assunzioni e da un finanziamento ‘ad hoc’ che possa anche attingere al risparmio che le Regioni avranno dai pensionamenti. Il risparmio stimato con 10 mila medici in meno, per Asl e ospedali,  ammonta a circa 1 miliardo ogni anno. Tali fondi, ad esempio, “potrebbero essere usati per aumentare le borse per le specializzazioni”.

“Per invertire la tendenza – conclude Palermo – è necessario un cambiamento totale della formazione post-laurea che deve diventare formazione-lavoro. Gli specializzandi devono essere assunti con un contratto ‘ad hoc’ e lavorare all’interno del Ssn. Inoltre occorre aumentare le borse di studio portarle stabilmente a 10mila”.

 

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