Riceviamo e pubblichiamo le lettera aperta di Piera Mattioli – Settore Medici Fiscali Inps del Sindacato Medici Italiani (SMI) – al presidente dell’Inps Pasquale Tridico

“Gent.mo Presidente le scriviamo per esporre, secondo il nostro punto di vista, chi sia veramente il medico fiscale, da dove proviene questa figura professionale, che funzione svolga e di conseguenza cosa ha prodotto e produca per la lotta all’assenteismo in termini di risparmi per la collettività, nonostante più di 30 anni di precariato. In seno all’Istituto sono presenti, con contratti diversi, i medici dipendenti che attualmente, a causa del blocco dei concorsi, sono circa 450 unità; i medici esterni con contratto a tempo determinato “assunti” con bandi annuali dal 2009 per svolgere le attività ambulatoriali di invalidità civile e che dal maggio 2016 sono stati dichiarati incompatibili, per decisione dello stesso Istituto, all’effettuazione delle visite fiscali. Terza, ma non ultima figura medica, noi, i medici fiscali, figura professionale che nasce con l’obbligo del controllo fiscale sancito dall’art.5 dello statuto dei lavoratori di cui alla legge n. 300 del 1970, al fine di abbattere il fenomeno dell’assenteismo, obbligo successivamente confermato dal decreto-legge 12 settembre 1983, n. 463.A completare il quadro normativo sono intervenuti nel tempo 4 decreti ministeriali, ultimo nel 2008, che  hanno disciplinato questa materia e 2 emendamenti i cosiddetti  ‘blocca lista e priorità’.

I medici fiscali, in  tutti questi anni,  hanno mantenuto sotto controllo l’assenteismo portandolo e stabilizzandolo  al tasso fisiologico del 2%,  facendo risparmiare allo Stato una cifra esorbitante, se considerato il tasso di assenteismo del 20% di prima del 1997. L’azione combinata delle visite di controllo datoriali e d’ufficio ai lavoratori privati consente, infatti, ogni anno risparmi stimati in oltre 20 milioni di euro di indennità non pagate.

Il D.lgs del 25 maggio 2017, n. 75, (artt. 18 e 229, ha istituito, a partire dal 1° settembre 2017, il polo unico della medicina fiscale, individuando nei medici fiscali INPS, ai sensi dei commi  10 bis dell’articolo 4 della legge 125 del 2013 e  340 dell’art. 1 della Legge 147 del 2013, la figura prioritariamente preposta agli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti dal servizio per malattia.

Gentile Presidente, alcune sue recenti dichiarazioni mettono in evidenza la volontà di stabilizzazione delle figure mediche dell’Istituto dopo tanti anni di precariato, ma crediamo che quella dei medici fiscali sia la categoria che al momento ha tutte le carte in regola, rispetto alle altre figure professionali di cui sopra, sia dal punto di vista normativo  che delle risorse, per iniziare da subito questo processo che nel tempo potrà essere allargato alle altre categorie.

Si chiede con forza, in tempi brevi, che la bozza di convenzione che lei e la dirigenza Inps, nell’ultimo incontro del 16 aprile scorso, vi eravate impegnati a elaborare, venga inviata alle OOSS maggiormente rappresentative presenti a quel tavolo e che in seguito a ciò si riprenda la trattativa ferma a quella data.

Ci auspichiamo fortemente, lo vogliamo ribadire,  che la convenzione venga conclusa a breve, visto che i redditi dei  medici fiscali sono fermi all’ultimo decreto del 2008, senza tener conto del taglio dei nostri stipendi intervenuti 6 anni fa a nome di una spending review per noi mai accettata e capita.

I medici fiscali, non accetteranno che la stipula della nostra  convenzione venga, come sembrerebbe da alcune dichiarazioni, rimandata al 2020, quando scadrà il bando annuale dei colleghi medici esterni che ribadiamo, necessitano sicuramente di una convenzione ad hoc, essendo quest’ultimi   figure mediche distinte dai medici fiscali, sia per le diverse mansioni svolte che per le risorse economiche da utilizzare per la convenzione stabilite dal D. lgs del 25 maggio 2017, n. 75.

I medici fiscali, infine, chiedono di riprendere e concludere la trattativa, visto che aspettano da circa 30 anni di mettere fine alla loro condizione di precarietà”.

Piera Mattioli

Settore Medici Fiscali Inps del Sindacato Medici Italiani (SMI)

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