Medici specializzandi compilano diagnosi al posto dei medici specialisti: aperta un’indagine

I medici specializzandi sono una risorsa importante nel nostro sistema sanitario, spesso al collasso di personale. Medici in possesso della laurea che stanno completando, presso una struttura sanitaria, il loro percorso di formazione. Possono quindi visitare un paziente, anche in assenza di un tutor, e prescrivere la terapia, non possono invece, in assenza del tutor, compilare un referto specialistico o disporre le dimissioni ospedaliere.
Pur non conoscendo nei tecnicismi la differenza tra medico e medico specializzando da parte dei pazienti c’è sempre molta diffidenza nei loro confronti perché li ritengono troppo giovani e quindi mancanti dell’esperienza che si attribuisce allo specialista. È quanto successo all’Ospedale San Martino di Genova. Un signore prenotata la visita specialistica negli ambulatori di Endocrinologia – secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica – non è stato visitato dal medico specialista ma da uno dei medici specializzandi della struttura, che ha eseguito anche la diagnosi medica.
Il paziente – lamentando l’inesperienza dei medici specializzandi – spiega ai carabinieri che il giorno della visita si è trovato di fronte “una giovane dottoressa [che] mi visita, mi scrive la diagnosi, mi prescrive la cura e però mette il timbro di un altro specialista ed una firma illeggibile.
Dopo aver segnalato la vicenda alla Procura della Repubblica la magistratura ha aperto un fascicolo sulla vicenda accusando di falso la giovane dottoressa che ha apportato un’altra firma al posto della propria. Coinvolti anche i Nas per accertare se ci sia il reato di esercizio abusivo della professione medica.
Il D.Lgs. 368/1999 disciplina la formazione del medico specialisti, ossia dei medici specializzandi. Secondo il comma 3 dell’articolo 38 lo specializzando deve partecipare alla totalità delle attività mediche dell’unità operativa in cui opera, assumendo gradualmente dei compiti assistenziali ed eseguendo interventi con autonomia vincolata dalle direttive ricevute dal tutore e in nessun caso la sua attività “è sostitutiva del personale di ruolo”.
I medici specializzandi, godono di una autonomia limitata, perché attuata sotto le direttive del tutore, che li rendono comunque responsabili per l’attività svolta. Per questo se non ritengono di poter svolgere un’attività devono rifiutarla, perché altrimenti se ne assumono la responsabilità
Secondo le disposizioni giuridiche – ex pluris Cass. Pen., IV sez., n. 6981 del 22 febbraio 2012 – i medici specializzandi che commettono un errore nella diagnosi o nel trattamento della patologia sono punibili secondo il principio della colpa per assunzione che trova fondamento nel dovere di diligenza. Secondo questo principio il medico specializzando dovrebbe astenersi dall’effettuare una diagnosi medica in quanto non sufficientemente esperto per compiere prestazioni o attività che richiedano particolari cognizioni tecniche.
Entrando in contatto con i pazienti, i medici specializzandi rispondono nei loro confronti in sede civile secondo le regole del contratto e in sede penale secondo le leggi penali.

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2 Commenti

  1. Fatta visita specialistica da specializzandi SENZA la presenza di un Strutturato e viene fatto referto con più diagnosi tra cui una senza attinenza a quanto richiesto ma eventualmente di pertinenza psichiatrica. Su tale referto viene riportata solo una sigla senza alcuna identificazione di chi lo ha redatto dove si ha prescritto conferma di terapia in corso, degli esami ematici e altri strumentali ma questi ultimi con impegnativa indentificata con generalità del Primario senza che fosse presente fisicamente al momento della consulenza neurologica. Si chiede se ciò normale a parere legale.

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