Allarme FNOMCeO:  nel 2028 quattordici milioni di italiani rischiano di rimanere senza medico di medicina generale 

Nel 2028 trentatremila medici di famiglia saranno andati in pensione, ma solo undicimila nuovi medici di famiglia li avranno sostituiti. Quattordici milioni di persone potrebbero quindi rimanere senza medico di base oppure con un’assistenza sanitaria insufficiente. Uno scenario da film di fantascienza che, secondo la FNOMCeO, potrebbe diventare realtà se non si interviene sulla formazione dei medici di medicina generale.

Nonostante tali proiezioni,  infatti, rischia di rimanere invariato, per il prossimo triennio, il numero di borse per il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale. Lo avrebbero deciso le Regioni, stando all’allarme lanciato dal presidente della Federazione dei Medici, Filippo Anelli. Inoltre, gli Enti regionali starebbero valutando di ripartire le borse in maniera del tutto inadeguata. I criteri adottati, infatti, si baserebbero sulla proporzione al numero di residenti o alla ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale. Ipotesi che aumenterebbero le disuguaglianze di salute tra Regioni più o meno popolose.

Per Anelli, invece, il criterio “non può essere che quello di sostituire i medici che andranno in pensione con un pari numero di medici formati”. Solo in tal modo si riuscirebbe a mantenere una proporzione ottimale tra medico di base e pazienti su tutto il territorio nazionale. Il presidente sottolinea poi il tentativo, in discussione presso il Ministero, di mettere in atto un trasferimento di competenze dal medico verso altre figure professionali sanitarie: con questo ‘task shifting’, per Anelli, “il quadro è completo: non ci resta che rassegnarci a recitare il De profundis per la Medicina Generale”.

Tuttavia, secondo la FNOMCeO, le soluzioni ci sono.

Già lo scorso anno Antonio Saitta, coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni, aveva assunto formalmente l’impegno di aumentare il numero di borse. L’Enpam, da parte sua, si è detto disponibile e erogare finanziamenti per lo stesso obiettivo. Alcune Regioni sarebbero aperte ad autofinanziare un certo numero di borse, come già fanno per i contratti delle Scuole di Specializzazione.

Tutte queste possibili proposte saranno messe sul tappeto nella prossima riunione del Tavolo tecnico sulle problematiche in materia di Medicina generale. Il Tavolo, riattivato dal Ministro Lorenzin, si riunirà venerdì 9 marzo alle 12 . “Non possiamo però non rivedere – sottolinea Anelli – anche il criterio di ripartizione, per garantire un corretto ed efficiente turnover dei medici di base”.

Il presidente FNOMCeO lancia quindi un nuovo appello al Premier Paolo Gentiloni, al Ministro Lorenzin e al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, affinché intervengano “per far sì che la popolazione non sia privata di questo livello primario di assistenza, facilmente, equamente e capillarmente accessibile, e qualificato per legge come un Lea”.

 

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