Il medico arrestato per furto di farmaci è adesso ai domiciliari. Ha spiegato di non poter fare a meno dei sedativi che rubava

Era un professionista stimato il medico arrestato per furto di farmaci e in forze all’elisoccorso del 118 di Ravenna. L’uomo, che adesso si trova agli arresti domiciliari, ha dovuto confessare ieri mattina nell’udienza davanti al gip Janos Barlotti, il segreto che covava da ben 13 anni. Questo il periodo lungo il quale il medico ha iniziato a fare uso di psicofarmaci ad azione sedativa, come il midazolam, quello che sottraeva all’Ausl. Così riporta oggi il quotidiano “Il Resto del Carlino”.
Il professionista 61enne ha anche ammesso però di avere iniziato a rubare i farmaci solo nell’ultimo anno.
Ed è grazie alle telecamere nascoste che i carabinieri del Nas e della Stazione di Ravenna lo hanno scoperto.
Il giudice, dopo la convalida del suo arresto, ha disposto i domiciliari in una casa di cura, così come chiesto dalle difese (avvocati Carlo Benini e Silvia Brandolini).

Il 61enne deve ora rispondere sia di peculato – perché fino al 4 dicembre quei farmaci gli erano affidati – che di furto aggravato, perché quando l’Azienda aveva poi deciso di metterli sottochiave in un armadietto, lui aveva continuato a rubarli.

Le indagini, coordinate dal pm Alessandro Mancini, erano scattate a inizio mese anche grazie a una segnalazione, contro ignoti, della direzione sanitaria per quegli ammanchi di farmaci.
È bastato poco perché il medico arrestato per furto di farmaci venisse scoperto.
Le registrazioni parlano chiaro. In data 11 dicembre, giorno nel quale al 61enne vengono ricondotte 20 fiale, per gli inquirenti si è trattato di furto. Questo perché il 61enne è riuscito a prenderle scuotendo con forza l’armadietto. Due giorni dopo, di mattino presto, ci ha riprovato senza riuscirci. Il 15 dicembre è la volta di altre 38 fiale.
Ed è così che – continua l’accusa – si arriva a mercoledì, giorno dell’arresto.
Quel giorno le fiale sono 40.
Il medico è stato poi bloccato poco dopo mentre tornava all’auto per riporre uno zainetto con il midazolam.
Dopo l’arresto arriva la confessione. Al pm Bartolozzi il medico racconta di avere cominciato a prelevare le fiale dall’ultimo anno spiegando che all’inizio era semplice visto che l’armadietto era aperto e che lui aveva piena disponibilità di tali farmaci, anche perché li usava per i suoi pazienti.
Dopo i primi ammanchi, i farmaci sono stati spostati altrove. Il medico però ha trovato il modo di impadronirsene comunque.
L’Ausl adesso ha aperto un procedimento disciplinare sull’accaduto mettendo il proprio dipendente in ferie.
 
 
 
 
 
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