Abbandonato sul balcone senza acqua e sotto il sole, il cane si era lamentato per ore senza che nessuno lo andasse a soccorrere

Ennesima storia di incuria e negligenze nei confronti di un animale domestico. Un cane, lasciato per ore su un balcone, senza acqua né un cono d’ombra sotto al quale ripararsi, si è lanciato di sotto cercando di mettersi in salvo, morendo così. È successo a Milano, in via Abbadesse, nel quartiere Isola, e la dinamica sembra piuttosto chiara. Il cane era stato affidato alla proprietaria dell’appartamento dalla vicina, che lo aveva lasciato sul balcone lasciando la porta socchiusa: non abbastanza, però, da consentirgli di rientrare. Sembra infatti che uno stendino, lasciato incautamente contro la porta, ne impedisse la completa apertura. Il piccolo cane avrebbe cercato di rientrare per trovare riparo, ma invano. Avrebbe poi guaito per ore, senza che nessuno facesse niente per soccorrerlo.
Alle 18 di sabato, poi, si sarebbe lanciato dal balcone, nel disperato quanto vano tentativo di salvarsi e morendo sul colpo. Quando la pattuglia della polizia locale inviata dalla Centrale Operativa, dopo la segnalazione di alcuni residenti, è arrivata in via Abbadesse, non restava che recuperarne la carcassa.È stata quindi disposta l’autopsia per determinare la dinamica esatta del decesso dell’animale. Se la causa della morte è stata il trauma, resta comunque da capire quale fosse il livello di disidratazione del cane. Nell’appartamento, quando l’animale si è lanciato nel vuoto dal terzo piano, non c’era nessuno.
È finita invece bene la vicenda di un cane – sempre a Milano – rinchiuso da tre giorni in un appartamento di Viale Monza. Dopo un sos lanciato da alcuni inquilini dello stesso stabile, preoccupati dal continuo abbaiare di un cane, gli agenti della polizia locale si sono recati sul posto per delle verifiche. Non riuscendo subito a rintracciare l’affittuario, hanno però trovato il proprietario di casa che si è precipitato sul posto e ha aperto la casa. Ma si trattava di un falso allarme: all’interno c’era il cane, sì, ma in buone condizioni e con cibo e acqua in abbondanza. Il padrone, poi rintracciato, ha spiegato che, lavorando tutto il giorno rientra solo in tarda sera, orario in cui può occuparsi del cane e portarlo fuori.

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