Il paziente può segnalare l’errore del medico e il medico deve difendersi.

In parallelo al Ddl sulla responsabilità professionale in lavorazione alla camera, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha redatto il documento con le proposte della commissione consultiva – presieduta da Guido Alpa – sulle problematiche in materia di medicina difensiva e di responsabilità professionale di chi lavora nella sanità. Gli ambiti di intervento sono la responsabilità civile, la responsabilità penale, le assicurazione e il rischio clinico. Sul tema della responsabilità civile attualmente tra medico e paziente, esiste un rapporto di natura contrattuale. Quando il medico sbaglia, è come se non rispettasse il contratto, e per questo deve pagare. Il paziente può segnalare l’errore del medico e il medico deve difendersi. La prescrizione avviene dopo 10 anni. Per i medici privati tutto rimane così.

Il cambiamento riguarda i medici dipendenti di strutture sanitarie. Nel caso di presunto errore, spetta al paziente l’onere di provare la colpa del medico. La prescrizione avviene dopo cinque anni. Questo potrebbe diventare un deterrente alle cause civili e liberare le strutture sanitarie dal peso di farvi fronte. Per la responsabilità penale invece, nei casi di lesioni e omicidio colposo, saranno ridefiniti all’interno della professione medica e i medici risponderanno solo nel caso di colpa grave e dolo. Per la valutazione tecnica della colpa grave e del dolo verrà istituita una commissione apposita di periti ai quali i giudici dovranno fare riferimento.

Sul tema delle assicurazione inoltre verrà rafforzato l’obbligo di assicurarsi delle strutture sanitarie pubbliche, private e degli operatori sanitari. Inoltre, il paziente che vuole fare causa, dovrà attivare la perizia e se questa sancirà la colpa del medico potrà proporre la sanzione risarcitoria. Il rischio clinico invece riguarda attualmente i flussi informativi sugli eventi avversi di particolare gravità, che causano morte o gravi danni al paziente e sui sinistri in ambito ospedaliero vengono gestiti da due istituzioni: il Ministero della Salute e Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). La proposta è di incanalare i due flussi nell’Osservatorio sulla gestione del Rischio Clinico presso il Ministero della Salute. (openspace.it)

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