Dopo l’epidemia di morbillo che l’aveva colpita, la Lombardia ha incrementato le vaccinazioni del 10% da fine aprile a oggi

L’epidemia di morbillo che, con i suoi 302 casi documentati da inizio 2017 aveva allertato la Regione Lombardia, sembra essere stata contrastata. Un piano di monitoraggio e prevenzione che ha portato a un aumento del 10% dei vaccini è stato realizzato dall’Assessorato al Welfare della Regione, che ha coinvolto sia le aziende sanitarie che i pediatri. “Da fine aprile al 31 maggio è stato recuperato il 10 per cento dei bambini non coperti dalla vaccinazione per morbillo, parotite, e rosolia: 2.544 bambini su 25mila appartenenti alle annate 2010, 2014, 2015″.
Lo ha dichiarato in una nota l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, commentando i primi dati forniti dalle 8 Ats lombarde in merito all’attività di recupero della vaccinazione su morbillo, parotite e rosolia.
Questi dati arrivano dopo il monitoraggio promosso dalla Regione che, per cercare di arginare l’epidemia di morbillo conseguente al calo delle vaccinazioni  – che, in Lombardia, come in diverse regioni italiane continuava a registrare numeri preoccupanti – aveva passato al setaccio le liste dei pazienti in carico a ciascun pediatra, per individuare coloro i quali avessero – tra i loro pazienti – alte percentuali di bambini non vaccinati.
“Quando abbiamo deciso di inviare ai pediatri l’elenco dei loro assistiti che non si erano sottoposti a vaccinazione affinché compissero un’opera di sensibilizzazione sui genitori – continua Gallera – speravamo proprio in questo risultato”.
Un risultato importante che vuole essere solo l’inizio di un percorso più articolato, atto anche a individuare se sul territorio lombardo esercitino medici “no-vax”.
Le Aziende per la Tutela della Salute hanno inoltre inviato ai medici un elenco dei centri vaccinali, materiale informativo, il report periodico con la situazione aggiornata delle coperture per singolo professionista con il confronto all’interno del distretto di riferimento e, infine, l’aggiornamento della situazione epidemiologica del morbillo e degli interventi di prevenzione e sorveglianza in corso attualmente.
Le misure adottate dalla Regione Lombardia si sono dimostrate dunque efficaci per contrastare l’epidemia di morbillo che aveva colpito nei mesi scorsi non solo questa regione ma, in modo particolare, il Piemonte, il Lazio e la Toscana, rendendo quindi necessaria e urgente la promozione di iniziative volte a favorire l’opera di informazione e prevenzione da parte dei pediatri nei confronti delle famiglie.

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