La procura ha aperto un fascicolo sul decesso di una donna di 61 anni, morta dopo 14 ore di intervento. Tra gli indagati anche un primario

La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo sulla vicenda di Gina Fiordigiglio, 61 anni, morta dopo 14 ore di intervento all’ospedale Ascalesi di Napoli il 20 ottobre scorso.

La donna, madre di tre figli, era titolare con i familiari di una pasticceria molto conosciuta nel centro di Torre del Greco.

Il suo decesso però, ha spinto i familiari a cercare chiarezza: la donna morta dopo 14 ore di intervento aveva trascorso ben 17 giorni nel reparto di rianimazione.

Per la sua morte, sono ora indagati il primario del reparto di urologia dell’Ascalesi e quattro membri della sua equipe che hanno eseguito l’intervento.

Secondo le informazioni in possesso dell’avvocato della famiglia della donna, Antonino Baldinelli, a breve sarà depositata la consulenza autoptica.

Ma ecco che cosa è avvenuto.

Come racconta la figlia della 61enne, Teresa Coronella, dopo vari accertamenti, a causa di problemi all’apparato urinario, la madre aveva scoperto di essere nata senza uretere, il tubicino che collega i reni alla vescica.

A quel punto, i sanitari le avevano indicato un intervento di giuntoplastica per l’inserimento del cosiddetto ‘stent ureterale’.

Il 2 ottobre, dunque, la donna è stata ricoverata e si è preparata all’intervento del giorno successivo.

Tutti gli esami necessari sono stati eseguiti, dando esito positivo. La donna, poi morta dopo 14 ore di intervento, a parte il problema alle vie urinarie, era sana.

“Il 3 ottobre mia madre è entrata in sala operatoria alle 8.30 e ne è uscita alle 22, in fin di vita, trasferita immediatamente in sala rianimazione” racconta la figlia.

“In tutte quelle ore – prosegue – è successo l’impossibile: le saranno state fatte oltre 20 trasfusioni di sangue e, a un certo punto, abbiamo visto altri medici entrare in sala operatoria. Noi sapevamo che stava accadendo qualcosa di molto strano. Ma quando il medico è uscito ci ha detto che sono cose che succedono. Dopo 17 giorni è morta, e il dottore che l’ha operata – accusa Teresa – in tutto questo tempo non si è mai più fatto vedere da noi, usciva dall’ospedale attraverso la porta sul retro”.

Adesso la famiglia ha deciso di vederci chiaro, e saranno solo le indagine a stabilire se qualcosa è andato storto.

 

 

 

 

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