Dopo l’assoluzione dei medici, arrivano le condanne per due infermieri coinvolti nel decesso di A. F., morto a 26 anni, nel 2011

Sembra essersi chiusa la vicenda giudiziaria sul decesso di A.F., il giovane morto a 26 anni in ospedale a Catanzaro il 23 aprile 2011.

Il due ottobre 2017 la corte d’appello di Catanzaro aveva già assolto i medici dalla presunta colpa di aver cagionato la morte del 26enne catanzarese.

Ieri i giudici del tribunale di Catanzaro, per quella stessa vicenda hanno condannato due infermieri. A.B. ed E. M., secondo quanto scritto nel dispositivo della sentenza , sono stati ritenuti responsabili in regime di cooperazione colposa da condotta omissiva, della decesso del giovane, morto a 26 anni in corsia.

La famiglia del ragazzo, difesa da Anselmo Mancuso e Domenico Chianese, aveva sempre sostenuto che “in qualità di infermieri di turno in reparto nel periodo compreso tra le ore 00,30 del 23/4/2011 (ora del rientro del ragazzo in reparto) e le ore 02,50 circa del 23.04.11 (quando si è verificato l’arresto cardiocircolatorio ), avevano omesso di prendere in carico il paziente.

Omessa anche ogni prestazione sanitaria nei confronti del ragazzo in termini di monitoraggio post/operatorio e delle   funzioni vitali, nonché in termini diagnostici e terapeutici, “con condotta qualificabile in termini di completa inerzia ne cagionavano il decesso”.

I due sono stati quindi condannati.

La vicenda

A.F., catanzarese di 26 anni, deceduto ad aprile 2011 all’ospedale civile di Catanzaro “Arnaldo Pugliese”, aveva subito un intervento chirurgico di routine. Dopo il decesso, ritenuto sospetto dalla famiglia, un esposto è stato presentato dai familiari del giovane.

In un primo momento sono stati iscritti nel registro degli indagati due infermieri e due medici: quello che ha operato il ragazzo e quello presente in reparto durante il ricovero.

Intanto i legali della famiglia continuano la propria battaglia anche in sede civile contro l’azienda ospedaliera Pugliese -Ciaccio.

 

 

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