Il professionista è accusato di omicidio colposo per il decesso di un bimbo di sei anni, morto a causa di una strozzatura intestinale

E’ in corso a Rovigo il processo per il decesso di un bimbo di sei anni, morto a causa di una strozzatura intestinale nel 2016. Sul banco degli imputati siede il medico all’epoca facente funzione di primario di Pediatria dell’ospedale del capoluogo di provincia veneto. L’ipotesi di reato a suo carico è di omicidio colposo.
Il piccolo, come ricostruisce la Voce di Rovigo, era entrato in reparto dopo due accessi al Pronto Soccorso durante il picco influenzale di quell’inverno. Si era spento dopo una settimana di sofferenze. Secondo quanto appurato dagli accertamenti medico legali la strozzatura avrebbe provocato prima l’assottigliamento della parete dell’intestino, quindi la rottura.

In base all’ipotesi accusatoria, il dottore non avrebbe predisposto gli accertamenti idonei a far emergere il vero problema del bambino,  non diagnosticato durante il ricovero.

In particolare, avrebbe omesso di richiedere “una consulenza chirurgica generale o specialistica pediatrica”, nonché approfondimenti ematochimici e strumentali. Non avrebbe inoltre incluso nella diagnosi differenziale la possibile occlusione intestinale. Infine, in conseguenza dei pregressi errori professionali non avrebbe prescritto l’intervento chirurgico per “l’asportazione dell’ansa ileale strangolata e il ripristino della canalizzazione ileale”. Secondo i consulenti, inoltre, vista la mancanza di un reparto di chirurgia pediatrica a Rovigo, un trasferimento a Padova avrebbe potuto essere decisivo.
Di diverso avviso, invece, i consulenti della difesa, secondo i quali l’imputato non avrebbe avuto la possibilità di accorgersi di quanto stava accadendo. I periti di parte, inoltre, hanno ritenuto piuttosto atipico che a processo sia finito un solo indagato. Sarebbero stati numerosi, infatti, i medici che ebbero a che fare con il piccolo paziente.
 
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