La Procura di Cosenza ha aperto un’inchiesta sul decesso di un 43enne morto dopo due accessi al Pronto soccorso di Acri. L’uomo sarebbe stato dimesso con una diagnosi di sindrome influenzale

E’ stata aperta un’inchiesta a Cosenza sul decesso di un giovane di 43 anni, morto dopo due accessi al Pronto soccorso del presidio ospedaliero di Acri. Una  tragedia su cui i familiari della vittima vogliono fare chiarezza. Dopo il decesso è stata infatti presentata una denuncia ai carabinieri che ha dato il via all’attività investigativa.

In base a quanto ricostruito dalla testata locale Acrinews, l’uomo già sabato sarebbe  stato visitato dalla guardia medica, che avrebbe avvertito “un roncolo al polmone destro”.  Da li il consiglio a recarsi in Pronto soccorso dove il paziente, una volta spiegata la sintomatologia,  sarebbe stato sottoposto a elettrocardiogramma e Tx torace. Il personale sanitario, tuttavia, lo avrebbe poi dimesso con una diagnosi di sindrome influenzale e l’invito a recarsi dal proprio medico curante.

La mattina successiva, persistendo i dolori, il 43enne sarebbe stato accompagnato nuovamente  dal fratello in Pronto soccorso. Qui avrebbe trovato lo stesso medico di turno il giorno precedente che – in base a quanto riportato nella denuncia – si sarebbe limitato a misurargli la pressione sanguigna, per poi allontanarlo confermando la diagnosi del giorno precedente, ma senza rilasciare alcuna attestazione.

Il decesso e l’apertura delle indagini

Trascorsa una nuova nottata, i familiari, rendendosi conto che il loro congiunto non respirava e non si muoveva, avrebbero allertato il 118. Ma gli operatori sanitari intervenuti, nonostante i tentativi di rianimazione durati circa 45 minuti, non avrebbero potuto fare altro che constatarne il decesso.

La Procura di Cosenza ha quindi disposto il sequestro della salma per lo svolgimento dell’esame necroscopico, in programma nelle prossime ore. Dall’autopsia di attendono risposte circa le effettive cause del decesso nonché sull’eventuale sussistenza di elementi di responsabilità medica per quanto accaduto.

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