Aveva 54 anni l’uomo deceduto per una broncopolmonite non diagnosticata. Per la sua morte sono indagati per omicidio colposo due sanitari.

Due medici sono finiti a processo per il decesso di un uomo, morto per una broncopolmonite non diagnosticata all’ospedale San Jacopo di Pistoia.

I fatti oggetto di indagine risalgono al marzo di 4 anni fa. Michele D’Apice, 54 anni, era ospite di una comunità di recupero a Pistoia.

Il 6 marzo si era presentato al pronto soccorso a causa di fortissimi dolori addominali e difficoltà respiratorie.

Secondo la procura, il medico di turno, aveva omesso di eseguire gli accertamenti che avrebbero potuto diagnosticare la broncopolmonite.

Il medico si era invece concentrato sul disturbo intestinale del paziente, decidendo di dimetterlo.

Il giorno successivo, D’Apice era stato rimandato d’urgenza al San Jacopo dal suo medico curante ed era stato ricoverato.

Tuttavia, il medico di turno che si trovava nel reparto di Medicina, pur avendo visionato i risultati degli esami eseguiti al pronto soccorso e una descrizione dei suoi sintomi, non aveva diagnosticato la broncopolmonite.

Nemmeno allora, quindi, l’uomo – poi morto per una broncopolmonite non diagnosticata – era stato sottoposto alla necessaria terapia antibiotica.

Al contrario, aveva adottato, come spiega la procura “una scorretta scelta terapeutica, disponendo la somministrazione di morfina, causando una bradipnea da oppiacei e pregiudicando la funzione neurologica e respiratoria del paziente”.

Il 54enne è quindi deceduto il giorno seguente al reparto di rianimazione.

Pertanto, secondo il gip del tribunale, l’uomo non ha ricevuto le cure necessarie morendo quindi per una serie di negligenze.

Per tale ragione, il gip ieri mattina, ha rinviato a giudizio per omicidio colposo due medici del San Jacopo.

La dottoressa che aveva visitato Michele D’Apice in occasione del suo primo accesso al pronto soccorso, e la collega, che lo aveva invece sottoposto ai primi trattamenti quando il pomeriggio seguente era stato ricoverato nel reparto di Medicina.

Sarà il processo, ora, a stabilire le eventuali responsabilità per la morte del 54enne.

 

 

 

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