Entrerà in vigore il 22 giugno il nuovo codice disciplinare per gli statali: licenziamenti più facili e lotta all’assenteismo

Il prossimo 22 giugno sarà la data in cui diventerà operativo il nuovo codice disciplinare per gli statali. Lo ha stabilito il decreto legislativo numero 75/2017 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale numero 130 del 7 giugno 2017.
Il decreto legislativo, promosso dal Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, andrà a modificare il mondo del pubblico impiego, stabilendo le nuove regole in materia di responsabilità disciplinare e molto altro.
Di certo c’è che l’obiettivo è quello di rendere più veloce, effettiva e certa l’azione disciplinare e il licenziamento, che potrà anche arrivare per scarso rendimento.
Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede il nuovo codice disciplinare per gli statali.
Le novità più importanti riguardano i cosiddetti “furbetti”. Attenzione, quindi, a chi dichiara il falso per ottenere posti e promozioni e a chi viola in modo reiterato i codici di comportamento.  Stesso discorso per gli assenteisti, specie su chi si assenta creando in questo modo problemi all’azienda. In caso di assenze per malattie, inoltre, l’accertamento medico legale sarà riorganizzato.
In materia di procedure concorsuali, poi, la riforma introduce dei nuovi meccanismi di valutazione che valorizzeranno l’esperienza professionale di chi ha già prestato lavoro flessibile in favore della Pubblica Amministrazione, fatta eccezione per i collaboratori diretti degli organi politici. Inoltre, il nuovo codice disciplinare per gli statali introdurrà la possibilità di procedervi in forma centralizzata o aggregata, la valorizzazione del titolo di dottore di ricerca e l’inserimento dell’accertamento della conoscenza della lingua inglese e di altre lingue tra i requisiti di partecipazione o tra i titoli di merito valutabile dalle commissioni giudicatrici.
Altra novità importante sarà il “Piano triennale dei fabbisogni”, uno strumento dedicato al superamento graduale della dotazione organica come limite alle assunzioni, salvi i limiti di spesa. Un capitolo importante riguarda anche le tecnologie dell’informazione e della comunicazione: saranno infatti presenti disposizioni volte a favorire un loro utilizzo ottimale, nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa e non solo.
Il decreto riforma anche il lavoro flessibile e prevede, tra le altre cose, il divieto a regime per le pubbliche amministrazioni di stipulare contratti di collaborazione.
Per quello che riguarda la contrattazione integrativa, poi, la riforma definisce le materie che ne restano escluse, al fine, tra le altre cose, di accelerare le procedure di negoziazione, garantire la semplificazione e valorizzare il merito e la parità di trattamento.
Infine, il nuovo codice disciplinare per gli statali prevede nuove norme sui permessi orari per le visite mediche, le terapie, e gli esami medici che saranno fruibili a giorni e, addirittura, a ore. Esisterà inoltre una sorta di “monte ore” annuale per la fruizione di tali permessi, con l’indicazione precisa che 6 ore di permesso corrispondono a un’intera giornata di lavoro.

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1 commento

  1. Belle parole ma in pratica nelle procedure concorsuali non leggono neanche il curriculum e i candidati vincitori quasi sempre non sono i migliori bensì quelli collusi con politici senza scrupoli,massoni e settari.Per cambiare le regole concorsuali bisogna avvalersi di commissari esterni anche stranieri che magari sono più onesti nelle valutazioni.Ho visto vincitori di concorso che non avevano neanche una specializzazione e come lingua a malapena parlavano l’italiano!

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