Il sindacato degli infermieri conferma lo sciopero previsto per il 12 e il 13 aprile riguardante il contratto e evidenzia alcuni aspetti di carattere normativo ed economico peggiorativi rispetto al precedente accordo.

Nessun passo indietro sul contratto degli infermieri e il Nursind conferma lo sciopero previsto per il 12 e il 13 aprile.

Il sindacato di categoria punta il dito soprattutto su alcuni aspetti di carattere normativo ed economico peggiorativi rispetto al precedente accordo.

Una protesta che non si arresta, dunque. Come è stato ben illustrato dal segretario nazionale Nursind, Andrea Bottega.

Il sindacalista conferma con forza le due giornate di sciopero già annunciate per il 12 e 13 aprile prossimi.

“Nessun cambio di linea rispetto a un contratto che per noi rimane irricevibile”, afferma Bottega.

La proposta dal sindacato è infatti ritenuta irricevibile.

Il Nursind conferma lo sciopero e prosegue affermando che “la decisione di dare mandato alla Direzione nazionale di non sottoscrivere il Ccnl 2016-2018 è stata presa con il 95 per cento dei voti, contro l’1 per cento di favorevoli e il 4 di astenuti”.

“Gli interessi degli infermieri vengono prima di tutto. – prosegue Bottega – È stata questa la bussola che ha orientato il nostro giudizio negativo sul testo e, di conseguenza, la decisione di portare avanti una mobilitazione di 48 ore per ribadire la necessità di non dare seguito alla pre-intesa ma di riaprire la contrattazione”.

Secondo il sindacalista, quella dello sciopero è l’unica strada. Soprattutto “per modificare sostanzialmente un contratto pessimo e penalizzante per le professioni sanitarie e in special modo per il personale turnista”.

Il sindacato punta il dito contro alcuni aspetti in particolare.

A cominciare dallo straordinario obbligatorio e destinato ad aumentare fino alla deroga ai riposi per i turnisti e per chi è in pronta disponibilità, passando per la negazione del diritto alla mensa a danno di quest’ultima categoria e dei notturni.

Ma Bottega evidenzia anche altri aspetti. Come la questione delle indennità “ferme al secolo scorso”, dichiara.

Così come “un aumento della precarietà nelle carriere organizzative e professionali che scaturirebbe dalle nuove regole”.

Nursind conferma lo sciopero sottolinenando che nelle due giornate di stop le segreterie territoriali si impegneranno ad indire delle assemblee del personale.

In questi incontri si parlerà di promuovere, nelle strutture sanitarie, momenti di incontro con i lavoratori al fine di acquisire una maggiore consapevolezza sulle ricadute che il contratto avrà nell’organizzazione del lavoro.

 

 

 

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