Via libera per la nuova laurea abilitante. Ieri il ministro Valeria Fedeli ha firmato il decreto che norma il nuovo esame di Stato per i medici. Ecco cosa prevede.

È finalmente arrivato l’ ok alla laurea abilitante. Grazie al decreto firmato ieri dal ministro Valeria Fedeli il provvedimento che norma il nuovo esame di Stato abilitante alla professione del medico chirurgo è realtà.

In arrivo dunque nuove regole per l’abilitazione alla professione medica, con la netta riduzione dei tempi per l’ammissione all’esame di Stato, e quindi complessivamente dell’iter formativo dei futuri medici.

Un’innovazione che prevede che il tirocinio professionalizzante venga effettuato durante il percorso di studi e non dopo la laurea.

Inoltre, l’ ok alla laurea abilitante comporterà anche dei cambiamenti circa la tipologia dei quiz che saranno somministrati.

Si passerà dall’utilizzo delle domande presenti nell’attuale archivio ai quesiti tratti dall’esperienza del cosiddetto progress test. Questi ultimi ritenuti più efficaci per valutare le conoscenze delle candidate e dei candidati.

La decisione è stata accolta con favore da tutto il mondo medico. Il provvedimento, infatti, era molto atteso sia dal mondo accademico, che dalla Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici.

Firmato dopo un lungo iter che ha coinvolto CUN, CNSU, Ministero della Salute, CRUI e Conferenza dei Presidenti dei corsi di laurea in medicina, oltre che l’Ordine, il Regolamento sancisce una grande innovazione.

Ma vediamo nel dettaglio le novità principali che comporterà.

In primis, l’inserimento del tirocinio trimestrale obbligatorio all’interno dei sei anni del corso di studi in Medicina e Chirurgia. Tale tirocinio non potrà comunque essere espletato prima del quinto anno di corso.

Esso potrà essere effettuato solo in seguito al superamento di tutti gli esami fondamentali previsti nei primi 4 anni del corso di studi.

In secondo luogo, la prova d’esame. Essa consisterà in 200 quesiti a risposta multipla. Di questi, 50 sono quelli relativi alla parte “pre-clinica” della formazione del medico. Gli altri 150 sono quelli riguardanti la formazione “clinica”.

La prova includerà anche una serie di domande riguardanti i problemi clinici afferenti alle aree della medicina e della chirurgia e relative specialità.

Inoltre, sarà prevista una fase transitoria. In questo lasso di tempo, i laureati magistrali in medicina avranno ancora 2 anni di tempo, dall’entrata in vigore del Regolamento, per effettuare il tirocinio dopo il conseguimento della laurea.

La prima sessione dell’esame di Stato con le nuove modalità si svolgerà a luglio 2019.

“L’approvazione di questo Decreto – afferma la neo-Presidente della Conferenza dei Presidenti, Stefania Basili – dimostra come la Conferenza sia sempre pronta a gestire, promuovere e recepire ogni innovazione favorevole agli studenti e sarà immediatamente disponibilead adeguare i corsi alla nuova situazione”.

Andrea Lenzi, Presidente dell’Associazione che coordina la Conferenza, sottolinea un altro aspetto cruciale.

“Per gli studenti in Medicina e Chirurgia, dopo ogni sessione di laurea (tre volte l’anno) ci saranno immediatamente sessioni d’esame di Stato organizzate dagli Atenei stessi, pur con un controllo nazionale”.

Una novità che, secondo Lenzi, “consentirà una verifica di qualità omogenea, ma senza spreco di risorse e chiuderà definitivamente ‘l’area di parcheggio’ che era rappresentata dal tempo perso dai giovani laureati fra la laurea, il tirocinio post-laurea e la sessione di esame di stato successiva”.

“Erano quasi 10 anni che rincorrevo questo risultato – ha concluso con orgoglio Lenzi – Questo Decreto realizza il sogno nostro e dei nostri ragazzi che dopo sei anni di formazione non aspettano altro che di iniziare quanto prima la straordinaria avventura della professione medica.”

 

  

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