Il Tribunale di Cosenza ha analizzato un caso in cui un padre ostacola i rapporti tra madre e figlio, pronunciandosi sulle conseguenze di tale azione

Cosa accade se un padre ostacola i rapporti tra madre e figlio? È tenuto a pagare i danni?
A questo proposito, il Tribunale di Cosenza si è espresso con una interessante pronuncia, la sentenza numero 2044/2017.
Secondo i giudici, infatti, se il padre ostacola i rapporti tra madre e figlio, dovrà risarcire i danni cagionati a entrambi.
Ma andiamo ai fatti.

Il Tribunale di Cosenza ha condannato un padre a risarcire i danni causati alla ex compagna e al figlio per aver gravemente pregiudicato la loro relazione affettiva.

Come? Screditando continuamente la figura genitoriale materna dinanzi al piccolo. Non solo. Oltre a questo, ha colto spesso l’occasione per sottolineare carenze della donna nei confronti dei bisogni del figlio, a suo avviso mai realmente considerati da parte della madre.
Ma se un padre ostacola i rapporti tra madre e figlio, può essere questo considerato giusto?
Per i giudici no. Così facendo, infatti, l’uomo ha leso due diritti.
In primis, il diritto del minore alla bigenitorialità e a una crescita equilibrata e serena.
E poi il diritto della donna a svolgere il proprio ruolo genitoriale.
Per queste ragioni, i giudici hanno stabilito che l’uomo debba pagare 5 mila euro in favore di ciascuno dei soggetti danneggiati.
Peraltro, il pregiudizio arrecato dal padre al diritto del figlio alla bigenitorialità deve essere considerato tale da attenuare sensibilmente la sua idoneità genitoriale.
Posto naturalmente che questa debba essere valutata anche considerando la capacità di un genitore di preservare la continuità delle relazioni parentali con l’altro genitore.

Il caso di specie, tuttavia, mostrava delle complessità.

È infatti stato escluso l’affidamento condiviso, posta l’incapacità del genitore di gestire adeguatamente il conflitto personale. Ma, al contempo, anche l’affidamento esclusivo al padre non è consigliabile.
Per due ragioni. Sia la sua “incapacità di promuovere l'”accesso” dell’altro genitore”, sia il rischio che il regime di affidamento esclusivo “non potrebbe che produrre l’effetto di marginalizzare ulteriormente, anche agli occhi del minore, il ruolo della madre”.
Nella vicenda in esame, purtroppo, non è stato ritenuto ipotizzabile neanche un affidamento esclusivo alla madre che, per i tratti caratteriali e per l’oggettiva problematicità della dinamica relazionale con il figlio, non è stata giudicata pronta ad assumersi le correlate responsabilità.
Pertanto, in assenza di persone affettivamente vicine al minore in grado di farsi carico dell’affidamento in maniera equidistante rispetto alle due figure genitoriali, la soluzione più idonea, per il giudice, è stata quella dell’affidamento del piccolo ai Servizi Sociali comunali.
 
 
 
Hai avuto un problema simile e vuoi essere risarcito? Scrivi per una consulenza gratuita a redazione@responsabilecivile.it o telefona al numero 3927945623
 
 
 
Leggi anche:
IL TRIBUNALE DEI MINORI TUTELA DAVVERO IL BENE DEI FIGLI?
ALLONTANAMENTO DI UN MINORE DALLA FAMIGLIA: UN CASO DI GIUSTIZIA O INGIUSTIZIA?
 
 

- Annuncio pubblicitario -

2 Commenti

  1. Salve,
    Purtroppo appartengo anche io a quel numeroso gruppo di figli abbandonati… Sono stata abbandonata da entrambi i genitori e sono stata cresciuta dai nonni materni e il senso di abbandono, di diversità e solitudine non mi ha mai abbandonata, neanche ora che sono mamma … La sofferenza che provo non mi abbandona mai, mi sveglio e mi addormento sempre con lo stesso dolore e con la stessa domanda: cosa ho fatto di male per non meritarmi il loro affetto? Perché con gli altri figli sono genitori presenti e con me no???? La loro assenza mi ha segnata a vita e continua a segnarmi e il dolore nonostante il trascorrere degli anni non lenisce ne guarisce, anzi diventa un tarlo che mi lacera sempre di più… Vorrei sapere se almeno la legge può aiutarmi… Posso fargli causa? Sono consapevole che ciò non mi porterà indietro nel tempo e non mi guarirà le ferite, ormai profonde ed indelebili, ma almeno potrò fargli capire quanto ingiusti, cattivi ed insensibili sono stati… Io non ho chiesto di nascere e spesso ho pensato di non meritarmi nulla, di farla finita … Scusate lo sfogo …
    Cordialità e rimango in attesa di risposta

    • Carissima Giusy, comprendo il suo sfogo e ne percepisco la sofferenza.
      La sua email la giro agli avvocati, ma voglio farle una considerazione personale. Cosa risolverebbe la causa se non un’eventuale ed esclusiva soddisfazione economica? E’ andata a parlarne con loro di quello che sente? La vecchiaia matura anche l’animo a volte e non si sa mai.
      Un caro saluto
      Carmelo Galipò

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui