Una pediatra assenteista ha truffato l’azienda sanitaria per 190 mila euro. Risultava presente in cinque ambulatori ma non si è mai presentata a lavoro

Fino a 190 mila euro in tre anni, per visite mai svolte. È questo l’ultimo, in ordine di tempo, caso di di truffa per assenteismo in ambito sanitario, stavolta consumato ai danni dell’Asp di Messina.
A Stant’Agata di Militello una dottoressa di 59 anni, specializzata in pediatria, per anni non si è mai presentata in servizio.
Eppure, oltre a ricevere lo stipendio mensile, la pediatra assenteista si faceva accreditare anche cospicui rimborsi chilometrici pari ad oltre 30mila euro l’anno.
Risultavano a suo nome, infatti, visite a bambini contemporaneamente in due centri a distanza di 100 chilometri l’uno dall’altro.
La pediatra assenteista è stata sospesa dal Gip del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, su richiesta del pm, Maria Milia. È stato aperto a suo carico un procedimento penale per truffa ai danni del servizio sanitario, instaurato per condotte di assenteismo.
La Guardia di Finanza ha provveduto al sequestro preventivo e diretto di tre beni immobili e di un veicolo di grossa cilindrata. Il valore complessivo è equivalente al danno causato all’azienda sanitaria, 190 mila euro.

Le indagini

Dalle indagini sono emerse violazioni di natura penale, che vanno dalla truffa ai danni del servizio sanitario al reato di false attestazioni e certificazioni sulla presenza al lavoro di cui al Testo Unico sul pubblico impiego.
Le Fiamme Gialle di Sant’Agata di Militello hanno effettuato sopralluoghi, acquisito documenti e testimonianze. In alcuni casi si sono finti genitori dei pazienti per ottenere informazioni.
Hanno così scoperto che la pediatra assenteista non era nemmeno conosciuta dal personale sanitario degli ambulatori in cui risultava in servizio.
È emerso così che il medico dal 2013 al 2015, pur non essendosi mai presentata a lavoro, risultava ufficialmente in servizio alcune ore al giorno in cinque poliambulatori del Messinese.
La pediatra avrebbe dovuto effettuare delle visite ambulatoriali a Sant’Agata di Militello, Capo d’Orlando, Santo Stefano di Camastra, Mistretta e Tortorici.
La dottoressa ai responsabili degli ambulatori avrebbe detto che non poteva presentarsi a lavoro perché doveva invece fare prevenzione nelle Scuole.
Altra cosa che non ha mai fatto, nonostante abbia certificato addirittura 1300 visite svolte su altrettanti bambini, mai avvenute.
 
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