Siglato nelle scorse settimane un protocollo di intesa tra Regione Piemonte e medici di medicina generale che prevede l’istituzione degli ‘ambulatori delle non urgenze’

Medici di medicina generale in ospedale per aiutare a smaltire il sovraffollamento dei pronto soccorso e ridurre gli accesso inappropriati. E’ quanto prevede un accordo siglato tra la Regione Piemonte e i medici di medicina generale (Fimmg, Snami e Smi). L’intesa prevede l’istituzione, nei principali ospedali piemontesi, di un “ambulatorio delle non urgenze”. Si tratta di un locale che sarà separato da quelli del Pronto soccorso, in cui opererà un medico di famiglia oppure un medico di continuità assistenziale. La struttura prenderà in carico tutti i pazienti già classificati al triage come codici bianchi, ovvero con esigenze non riconducibili all’emergenza-urgenza e minore priorità.

Il medico si occuperà di visitare il paziente. Quindi, potrà confermare la non urgenza del caso e provvedere alle dimissioni del paziente, oppure modificare il codice di triage giudicandolo di priorità maggiore. In questo caso il paziente tornerà in pronto soccorso.

Nell’”ambulatorio delle non urgenze” il medico di medicina generale agirà in piena autonomia professionale.

Oltre a visitare il paziente e ad educarlo al ricorso più appropriato alle strutture del Ssn, potrà fornire anche alcune prestazioni aggiuntive. L’obiettivo è quello di favorire “un minor ricorso all’intervento specialistico”, come precisato nell’accordo. Tali prestazioni saranno retribuite aggiuntivamente al medico rispetto al compenso orario spettante.

Al medico sarà fornito un ricettario Ssn e le credenziali per l’emissione della ricetta elettronica per le prescrizioni farmaceutiche necessarie a una terapia non differibile. Non potrà invece prescrivere esami o consulenze, che saranno affidate alla discrezionalità del medico curante a cui il paziente sarà eventualmente invitato a rivolgersi. Qualora il professionista valutasse la necessità di esami o consulenze urgenti, potrà rimandare il paziente al PS/Dea, che riprenderà in carico l’assistito.

Il protocollo d’intesa ha una validità di due anni. Gli incarichi ai mmg saranno attivati attraverso convenzioni di carattere annuale e rinnovabili, per un impegno medio dalle 4 alle 24 ore settimanali. Agli incaricati sarà corrisposto il compenso orario per l’attività di Continuità assistenziale con le tutele previste dall’accordo nazionale.

 

Leggi anche:

SOVRAFFOLLAMENTO PRONTO SOCCORSO, AIOP: DISPONIBILI A CONFRONTO

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui